Francesco Bianchini

COMETES Anno 1684 MENSE JUNIO Julioque Romae observatus, UBERIOR RELATIO DE COMETA… in ACTA ERUDITORUM, Lipsia 1685

 

 

 

Francesco Bianchini

 

COMETES Anno 1684 MENSE JUNIO Julioque Romae observatus, UBERIOR RELATIO DE COMETA… in ACTA ERUDITORUM, Lipsia 1685

 

 

 

La tavola che presento illustra le due lettere che Bianchini inviò rispettivamente alla rivista Acta Eruditorum e ad Hevelius dove riassumeva le osservazioni effettuate sulla cometa apparsa l’anno precedente e da lui scoperta a Roma.

Acta Eruditorum,  periodico mensile fondato in Germania nel 1682 da Otto Mencke e da Gottfried Leibnitz, fu per un intero secolo un  riferimento in Europa per la divulgazione delle scoperte effettuate in ambito matematico e in quello delle scienze naturali.

 

La cometa, non periodica, è classificata oggi come la C/1684 N1, ed ha la particolarità di essere stata seguita e osservata dal solo Bianchini e non da altri astronomi dell’epoca.

Nella prima lettera l’autore esamina sinteticamente i dati essenziali dell’astro. Nella seconda, quella inviata ad Hevelius,  viene invece svolto un resoconto dettagliato, giorno per giorno, sia della posizione occupata dalla stella nella volta celeste che delle sue caratteristiche che degli strumenti utilizzati per osservarla: telescopi e sestanti.

La posizione della cometa viene identificata dall’autore tramite l'ausilio di un sestante e quantificata per differenza in latitudine e longitudine eclittica rispetto alle posizioni già conosciuta di stelle presenti nello stesso campo e consultabili nel catalogo dell’Uranometria del 1603 di Bayer. Quindi non si hanno posizioni assolute calcolate per l’epoca dell’osservazione, il 1684, ma soltanto posizioni relative a stelle le cui coordinate conosciute sono di quasi un secolo prima. L’autore pertanto rimanda al lettore delle sue lettere il compito di calcolare la differenza apportata alle coordinate dal fenomeno della precessione degli equinozi. Nella tavola invece, di cui non si conosce il nome dell’incisore, il reticolo eclittico sovrapposto alla zona di cielo osservata tiene conto del fenomeno della precessione e lo si può constatare confrontando la posizione della stella Eta della Vergine sia nella tavola di Bayer che in quella del Bianchini. Eta Virginis è infatti una stella particolarmente adatta per verificare lo slittamento dell’Eclittica sull’Equatore essendo posizionata appena sopra il loro punto di incontro, quello dell’equinozio autunnale. Nel resoconto giornaliero Bianchini richiama le stelle del Bayer utilizzando il criterio introdotto da quest’ultimo che identifica, per ogni costellazione, gli astri  con lettere dell’alfabeto greco in progressione abbinando l’alfa alla più luminosa.

La tavola, che rappresenta lo scenario del viaggio della cometa dal giorno della sua scoperta nella Vergine il 30 di giugno 1684 fino al 19 luglio nella Corona Boreale, è costruita in proiezione polare eclittica e riporta un reticolo sul quale è presente un arco di eclittica ampio circa 50° in longitudine sulla quale sono poste linee di latitudine ogni 10°. L’arco della proiezione dell’equatore di pertinenza della zona  è invece soltanto disegnato, è privo di scale graduate e va ad incontrarsi con l’eclittica poco a sud di Eta Virginis  identificando il punto dell’equinozio autunnale.

Le stelle non sono nominate ma vengono distinte per la loro magnitudine e sono posizionate conformemente alle coordinate catalogate nell’Uranometria del Bayer, atlante di riferimento anche per le immagini delle costellazioni.

 

Nel 1737 l’astronomo Eustachio Manfredi raccolse in un unico volume tutte i lavori in campo astronomico del Bianchini, il testo venne edito a Verona e riporta il titolo   Francisci Blanchini Veronensis, Astronomicae, ac geographicae observationes selectae Romae, atque alibi per Italiam habitae ex eius autographis excerptae una cum geographica meridiani romani tabula a mari supero ad inferum. Ex iisdem Oberservationibus collecta et concinnata cura et studio Eustachii Manfredi in Bononiensi Scientiarum Instituto Astronomi.

Anche in questo volume trovano posto le osservazioni sulla cometa del 1684 completate da un’altra incisione, firmata Filosi Sc:, praticamente identica a quella originale.

 

C/1684 N1 non venne osservata da altri astronomi ma trova posta nel celebre planisfero che  Doppelmayr dedicò alle comete storiche: Motus Cometarum in Hemisphaerio Boreali, Tavola 27, Norimberga 1742.

 

 

http://www.atlascoelestis.com/doppel%2027%20felice%20base.htm

http://www.atlascoelestis.com/7.htm

 

 

e in

Globi Coelestis in Tabulas planas redacti Pars V. In qua Longitudines Stellarum fixarum ad anum Christi completum 1730 tam arithmetice quam Geometrice exhibentur..

 

http://www.atlascoelestis.com/doppel%20V%20pars%20comete.htm

 

 

 

 

Tavola

 

 

Testo

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Testi e tavola del 1737

 

 

 

 

 

 

 

 

Le costellazioni nell'Uranometria del Bayer

http://www.atlascoelestis.com/4.htm

 

 

 

Eta Virginis a confronto

 

 

 

Su Bianchini e la cometa

https://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Bianchini

https://it.wikipedia.org/wiki/C/1684_N1

 

 

 

 

Bianchini scoprì anche la cometa del 1702, C/1702H1. Ne fece il resoconto in un articolo pubblicato a Parigi nel 1704 nelle Memoires de l'Academie Royale:

 

 

Chemin de  la Comete  observée a Rome et a Naples depuis le 20 Avril jusqu'au 4 May par Messieurs Bianchini et Maraldi

 

 

http://www.atlascoelestis.com/Bianchini%20Cometa%201702%20base.htm

 

 

Francesco Bianchini, nominato da Clemente XI cameriere d'onore e segretario della Congregazione del Calendario, svolgeva a Roma anche l'attività di archeologo. 

Nel 1709 l 'Académie pubblica una tavola che riproduce un frammento in marmo, ritrovato dal nostro durante uno scavo effettuato nel 1705, che riporta incisioni che rimandano ad un planisfero celeste di origini greco-egiziane che il commentatore ritiene di poter far risalire ad un epoca successiva a quella di Augusto, infatti la Bilancia appare già distinta dalla costellazione dello Scorpione. 

L'incisione viene velocemente descritta in una breve nota che qualifica il reperto come più attinente all'astrologia che all'astronomia e quindi non degno di ulteriori ricerche e approfondimenti.

 

 

Leggi il commento alla tavola e analizza gli ingrandimenti

 

 

 

Leggi anche

De Kalendario et cyclo Caesaris ac de Paschali canone S. Hippolyti martyris dissertationes duae ad SS. D. Nostrum Clementem XI Pont. Max., Romae 1703

His accessit enarratio per epistolam ad amicum De nummo et gnomone Clementino auctore Francisco Blanchino Verone 

La Meridiana di F. Bianchini della Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri in Roma, 1702


http://www.atlascoelestis.com/Bianchini%20meridiana%201702.htm


 

 

 

www.atlascoelestis.com

di  FELICE STOPPA

GIUGNO 2015