Edouard De Simencourt |
Planisphère Céleste Mobile Indiquant à toute heure le passage des constellations au Méridien de tous les lieux situés entre le Pole Arctique et le 35.eme dégré de Latitude australe ainsi que la Longitude du lieu où l’on se trouve. Par De Simencourt, Parigi 1824
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Edouard De Simencourt
Planisphère Céleste Mobile Indiquant à toute heure le passage des constellations au Méridien de tous les lieux situés entre le Pole Arctique et le 35.eme dégré de Latitude australe ainsi que la Longitude du lieu où l’on se trouve. Par De Simencourt, Parigi 1824
La presente grande tavola, 70 per 65 cm, fu progettata dal geografo e cartografo Edouard De Simencourt , incisa da Alexandre Blondeau e stampata dall’autore a Parigi quasi sicuramente nel 1824 in collaborazione con il mercante di stampe Vilquin.
Dello strumento astronomico la Bnf dispone soltanto della tavola celeste di base, molto rara, e non mi risulta che esistano attualmente esemplari completi del planisfero celeste.
https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b525059510/f1.item.r=ciel%20carte.zoom
La volta celeste è costruita in proiezione polare equatoriale stereografica e probabilmente il planisfero doveva essere utilizzato in coppia con un globo celeste visto che la visione utilizzata è quella convessa, con l’osservatore pertanto ipotizzato posto all’esterno e non nel centro della volta.
L’autore lo descrive nel titolo e nelle note che lo accompagnano come uno strumento ad uso universale per tutti gli osservatori posti sulla Terra nell’emisfero boreale e fino alla latitudine di quello meridionale di -35°. A tal fine sulla corona esterna sono elencati i nomi e le longitudini di una grande quantità di località mondiali, tantissime esotiche, che opportunamente orientate con i vari assi guida, ora mancanti, darebbero all’osservatore ivi posto la visione di tutte le stelle visibili con il meridiano del luogo posto al centro.
Nomi e le longitudini di località terrestri
Nella pratica il planisfero descrive il cielo visibile tutto l’anno per quei luoghi che hanno una latitudine non inferiore a +55°, mentre per quelli di latitudine inferiore o negativa il cielo rappresentato non sarebbe completo sebbene sarebbe possibile vederne una parte, trovarvi il meridiano, lo zenit e anche il nadir fino alle latitudini australi di -35°.
Il reticolo principale utilizzato è quello equatoriale con in evidenza il Polo Boreale, le Cercle Polaire Arctique, il cerchio Parallele a l’Equateur qui passe au Mèridien de Paris , le Tropique de Cancer, l’ Equateur ou Ligne Equinoxiale, Tropique du Capricorne ed i due coluri sui quali è possibile leggere al passo di un grado la declinazione celeste ( sul coluro solstiziale) e la latitudine dei luoghi ( su quello equinoziale).
Il Polo Boreale, le Cercle Polaire Arctique
Parallele a l’Equateur qui passe au Mèridien de Paris
Le Tropique de Cancer, l’ Equateur ou Ligne Equinoxiale, Tropique du Capricorne
La declinazione celeste ( sul coluro solstiziale)
La latitudine dei luoghi ( sul coluro equinoziale)
Sul cerchio perimetrale di declinazione -35° è posta la scala de l’Ascension Droite e delle Longitudines terrestri che vengono lette al passo di un grado ( all’epoca il meridiano di partenza era ancora collocato in corrispondenza dell’isola più occidentale delle Canarie: l'île de Fer).
Longitudes Terrestres Depuis l'île de Fer
Esternamente a queste inoltre troviamo tutte le scale utili ad usare la carta come un planisfero mobile. Scale che insieme al loro uso vengono dettagliatamente descritte nelle Instruction e Suite che l’autore pone nel testo situato negli angoli della base della tavola.
Instruction
Suite
Tutta la zona compresa tra i cerchi dei due tropici è inoltre puntinata evidenziando così la declinazione e l’A. R. grado per grado.
Fascia puntinata compresa tra i cerchi dei due tropici
Il reticolo eclittico comprende Le Pole de l’ Ecliptique e L’ Ecliptique provvista di una scala graduata al passo di un grado per misurare le longitudini celesti e la posizione del Sole per tutti i giorni e mesi dell’anno. Sempre sull’eclittica troviamo nominati in stampatello e in progressione i nomi dei segni zodiacali.
Le Pole de l’ Ecliptique
L’ Ecliptique nella costellazione della Vierge e nel VII segno de La Balance
Le stelle sono posizionate con precisione e presenti fino alla nona grandezza. Nelle note l’autore sottolinea come si sia tenuto conto del fenomeno della precessione degli equinozi calcolando pertanto la posizione delle stelle per il 1824.
Sono segnalati numerosissimi oggetti non stellari e le Nove conosciute. Ricchissimo il numero ed i nomi delle costellazioni riportate, riconoscibili anche per il confine puntinato che le racchiude sebbene questo sia destinato soltanto a quelle più riconosciute che vengono nominate in maiuscolo grassetto mentre quelle dal futuro destino effimero portano il nome in lettere minuscole. Ad esempio Antinous o il rarissimo e poco rappresentato Terebellurn posto tra i confini de Le Sagittaire (http://www.atlascoelestis.com/Scot%20base.htm).
L'AIGLE e all'interno dei suoi confini Antinous e Ecu de Sobieski
Terebellurn posto tra i confini de LE SAGITTAIRE
Le Rameau e Cerbere posti tra i confini di HERCULE e le Taureau de Poniatowxki in OPHIUCHUS
Le Chariot in LA GRANDE OURSE e Mural de Laland in LE BOUVIER
LE CYGNE, Nova 1670, Variable 1686, Nova 1610
La tavola
di FELICE STOPPA
GIUGNO 2020