Gottfrid Hautt
Marco Antonio Cellio |
Römischer Comet, Lucern 1681 Copia di lettera Scritta all’Illustriss. Signore Gio Domenico Cassini. Astronomo primario della Sacra Maestà del Re Christianissimo sopra l’osservazioni de Moti e Apparenze d’una Cometa veduta verso il fine di Novembre dell’Anno 1680 nelle costellazioni di Vergine e Libra. Da Marc’ Antonio Cellio. Accademico nella Accademia Fisicomatematica di Roma. In Roma, Per Nicolò Angelo Tinassi MDCLXXXI, Roma 1681
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Gottfrid Hautt
Römischer Comet, Lucern 1681
Marco Antonio Cellio
Copia di lettera Scritta all’Illustriss. Signore Gio Domenico Cassini. Astronomo primario della Sacra Maestà del Re Christianissimo sopra l’osservazioni de Moti e Apparenze d’una Cometa veduta verso il fine di Novembre dell’Anno 1680 nelle costellazioni di Vergine e Libra. Da Marc’ Antonio Cellio. Accademico nella Accademia Fisicomatematica di Roma. In Roma, Per Nicolò Angelo Tinassi MDCLXXXI.
Il foglio volante di informazione redatto da anonimo e pubblicato in Lucerna da Gottfrid Hautt, riporta il seguente e lungo sottotitolo introduttivo: Das ist: Fleissige Observation/ deß jenigen Comets/ so zu End deß 1680.sten Jahrs/ als den 27. vnd 28. Novembr. Jtem den 1.4.5.6. vnd 7. Decembr von Jhro Päbstlichen Heyligkeit Jhrem berühmtisten Astronomo Namens Sig. Marco Antonio Cellio Accademischen Matematico in Rom ist observiert worden/ solche Observation aber auff Pariß dem vornembsten Astrologo Jhro Königlichen Majestät von Franckreich/ Namens Sig. Gio Domenico Cassini Astronomo Primario, &c. übersandt worden/ (wie in obgetrucktem Kupfferstich fleissig nach copiert zusehen) ferners mit schrifftlicher Versicherung über disen Comet fürderlichist seine Prognostica zumachen/ die dann also bald vertiert in unsere Teutsche Sprach dem großgünst. Leser in offnen Truck sollen herauß geben werden.
Dove si fa cenno ai contributi dati alle osservazione della cometa da Marco Antonio Cellio, accademico e matematico di Roma e alla sua corrispondenza sullo stesso tema con l’Astronomo Primario in Parigi Gio Domenico Cassini.
In
effetti la comunicazione di Hautt utilizza i dati osservativi che il Cellio
produsse in proprio a Roma e che l’astronomo romano comunicò a Cassini
tramite una sua lettera:
Copia di lettera Scritta all’Illustriss. Signore Gio Domenico Cassini. Astronomo primario della Sacra Maestà del Re Christianissimo sopra l’osservazioni de Moti e Apparenze d’una Cometa veduta verso il fine di Novembre dell’Anno 1680 nelle costellazioni di vergine e Libra. Da Marc’ Antonio Cellio. Accademico nella Accademia Fisicomatematica di Roma. In Roma, Per Nicolò Angelo Tinassi MDCLXXXI.
Dall’originale di questa lettera pubblicata ed esaminabile in Google Book si può vedere come Hautt abbia ripreso e copiato dal lavoro di Cellio anche la tavola astronomica che apre il suo foglio volante e che illustrava, ad opera dell’incisore Nicola Billy il Vecchio, il breve saggio dell’ astronomo romano. Che la tavola sia stata redatta in Roma lo si può comunque dedurre analizzando la sua parte più meridionale che riporta stelle visibili da Roma ma non da Lucerna.
Il cielo visibile a Roma poco prima dell'alba verso est l'1 dicembre 1681. Programma Perseus
La
cometa
oggetto del foglio volante (cm 58 per 27) venne scoperta da Kirch al telescopio
il 14 novembre 1680 (giorno 4 nelle tavole, dove tutte le date anticipano
di 10 giorni conformandosi ancora al calendario giuliano). Rimase visibile
fino alla notte del 19 marzo 1681. Per la sua luminosità e l’estensione della
coda viene ricordata come la Grande Cometa del 1680 o cometa di Kirch. E’
classificata con il codice C/1680 V1 e riporta inoltre il primato di essere il
primo astro chiomato scoperto con l’ausilio di un telescopio.
C/1680
V1 è uno degli astri chiomati più appariscenti che siano mai stati visti,
al massimo della estensione la sua coda si estendeva per oltre 90°, venne
riprodotta da diversi artisti, apparve su moltissimi fogli di informazione
volante e venne studiata in tutta Europa da diversi astronomi: Friedrich Büttner
da Danzica, Jean de Fontaney da Parigi, Johann Heinrich Voigt da Amburgo,
Jakob Honold da Ulm… Venne studiata indipendentemente dal Padre
Gesuita Eusebio Francesco Chini (Eusebius Franz Kühn) di Segno in Val di Non,
che la osservò da Cadice durante il suo viaggio che lo avrebbe portato in
missione nel nuovo mondo in California dove pubblicò il suo saggio
scientifico firmandolo con il nome di Eusebio Francisco Kino.
Nella
seguente pagina propongo un antologia di osservazioni storiche effettuate da
tutto il mondo durante il suo passaggio prima nel cielo mattutino e poi in
quello vespertino:
C/1680
V1
Antologia delle osservazioni di C/1680 V1, la grande cometa del 1680-1681, la cometa di Kirch e del Padre Gesuita Eusebio Francesco Chini.
http://www.atlascoelestis.com/Cometa%201680%20base.htm
Il foglio volante di Gottfrid Hautt può essere esaminato in due distinti esemplari nei seguenti indirizzi di e-rara:
http://www.e-rara.ch/bau_1/content/titleinfo/15133731
http://www.e-rara.ch/zuz/content/titleinfo/14458717
La
bella incisione è nettamente divisa in due parti: quella superiore, riprodotta
esattamente come l’originale del Cellio, è occupata dalla riproduzione dello
scenario celeste centrato sull’apparizione e spostamento della cometa dal 27
novembre al 7 dicembre 1680. La coda è orientata in opposizione al Sole poco
prima dell’alba e possiamo vederla con precisione ed in tutta la sua
estensione nell’ampio disegno posto al piede della carta astronomica.
Nella
parte sottostante troviamo il lungo titolo introduttivo ed il testo descrittivo
suddiviso in paragrafi che riguardano l’interpretazione astrologica e
religiosa del fenomeno, una sua descrizione dettagliata giorno per giorno con la
relativa comparazione con precedenti
apparizioni cometarie seguita e conclusa da previsioni astrologo-astronomiche
che tengono conto di altri fenomeni di congiunzioni planetarie previste per gli
anni successivi.
La
tavola è costruita in proiezione polare eclittica ed in visione concava.
Rappresenta una zona celeste rettangolare con una escursione in latitudine di 38°
di cui 26° a sud dell’eclittica e di 71° di longitudine dei quali 57° ad
est del punto omega dell’equinozio
autunnale, intersezione tra la proiezione dell’equatore, dell’eclittica e
del coluro equinoziale.
Il punto omega dell’equinozio autunnale
Le
scale di riferimento al passo di un grado in latitudine o in longitudine sono
poste sui lati del rettangolo e per la seconda anche sull’eclittica. Il
reticolo eclittico è completato da due segmenti di linee di latitudine distanti
tra loro 60°. Il reticolo equatoriale è composto dai soli segmenti di
competenza dell’equatore celeste e del coluro equinoziale.
Le stelle sono posizionate con precisione rispettando anche la loro luminosità suddivisa in sei gradi secondo la tabella delle Magnitudo Stellarum posta al piede della tavola.
La tabella delle Magnitudo Stellarum
L’unica che riporta il suo nome
proprio è Spica, visibile sopra la
lunga coda della cometa e a circa 8,5° in longitudine dalla sua testa il primo
di dicembre.
Spica e la cometa il primo di dicembre
Le
costellazioni, tutte tolemaiche, sono prive di nome ed il loro personaggio
mitologico è ben disegnato ricordando l’interpretazione che ne dà il Bayer
nella sua Uranometria del 1603.
La cometa vi è disegnata con la lunga coda orientata in opposizione al Sole e quasi parallela all’eclittica per i giorni 27 e 28 novembre e quelli del 1, 4, 5, 6, 7 dicembre del 1681.
La tavola
Il foglio volante di
Gottfrid Hautt
La lettera di
Marco Antonio Cellio
di FELICE STOPPA
SETTEMBRE 2017