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Gottfried Kirch

Kurtzer Bericht, Von dem neu-erschienenen Cometen, Welcher itzt im Monat Augusti des 1682. Jahres am Himmel zusehen ist. Geschrieben an einen guten Freund, Leipzig 1682

Eilfertiger kurtzer Bericht / An einen guten Freund / Von dem Neuen Cometen dieses 1682. Jahrs / Wie solcher in Leiptzig den 17. 18. 19. 20. 21. 22. und 23. Augusti früh und spät observiret worden, Nürnberg 1682

Kurtzer Bericht, Von dem neu-erschienenen Cometen, Welcher itzt im Monat Augusti des 1682. Jahres am Himmel zusehen ist. Geschrieben an einen guten Freund. Leipzig 1682

La breve comunicazione di Kirch verte sulla cometa che si rese visibile l’agosto 1682 nella zona di cielo occupata dalla zampe dell’Orsa Maggiore. L’astro viene disegnato, nucleo e intera estensione della coda, in una incisione rettangolare posta sotto il titolo della comunicazione. Sono evidenziate le sue posizioni per i giorni che vanno dal 18 al 21 agosto, per il 19 i punti segnalati sono due. Il suo percorso, ricostruito connettendo con un tratteggio le cinque diverse osservazioni, si distende parallelamente al corso del Fiume Giordano. Questa costellazione introdotta da Plancius nel 1613 è esclusa dalle 88 costellazioni che riempiono attualmente il nostro cielo e si distendeva tra le zampe dell’Orsa occupando parte della zona che attualmente appartiene all’Orsa stessa, ai Cani da Caccia, al Leoncino e alla Lince. La mappa è priva di reticoli di riferimento ma le stelle in essa rappresentate, tutte appartenenti all’Orsa Maggiore e al Fiume Giordano, sono posizionate correttamente e rispettano le reciproche posizioni topologiche, sono nominate secondo il metodo di Bayer e rappresentate fino alla sesta magnitudine. Le sette stelle del Grande Carro sono tra loro unite da un tratteggio e denominate Plaustrum, nome introdotto da Peter Apian nel 1524. La carta è disegnata in visione concava.

Kirch viene ricordato nel campo della cartografia celeste anche per essere stato l’ideatore delle seguenti quattro costellazioni: Gladii Electorales Saxonici (Acta Eruditorum 1684), Pomum Imperiale e Sceptrum Brandeburgicum ( Acta Eruditorum 1688) e, in condivisione con Hevelius, Scutum Sobiescianum (Acta Eruditorum 1684), tutte ora non più utilizzate ad esclusione di Scutum che ha però perso l’aggettivo che lo accompagnava.

Un’altra tavola della cometa, con le stesse caratteristiche tecniche e grafiche, apre il volumetto:

Eilfertiger kurtzer Bericht / An einen guten Freund / Von dem Neuen Cometen dieses 1682. Jahrs / Wie solcher in Leiptzig den 17. 18. 19. 20. 21. 22. und 23. Augusti früh und spät observiret worden, Nürnberg 1682

La cometa presente in queste tavole è la cometa di Halley e fu proprio dall’esame dei dati ricavati durante questa apparizione che l’astronomo inglese formulò la sua teoria sull'orbita e la periodicità dell’astro. Troviamo riepilogate le sue considerazione nella comunicazione pubblicata nel 1704/1705 sull’annuario scientifico ufficiale della Royal Society di Londra, Philosophical Transactions: Edmundo Halleio, Astronomiae Cometicae Synopsis, Autore Edmundo Halleio apud Oxonienses. Geometriae Professore Saviliano, & Reg. Soc. S.

Memoria del 1760, Pubblicata nel 1766, Cometa del 1758-59, la cometa di Halley, di Charles Messier

Histoire et observations du retour de la Comète de 1682, découverte à l'observatoire de la Marine à Paris, le 21 Janvier 1759, vers les six heures du soir, dans la constellation des Poissons, observée jusqu'au 3 Juin. . .

Geminiano Montanari

Copia di lettera scritta all'Illustrissimo Signore Antonio Magliabechi  Bibliotecario del Serenissimo Gran Duca di Toscana



 Intorno alla nuova Cometa apparsa quest'anno 1682. sotto i piedi 
dell'Orsa Maggiore.