Christian Friedrich Rudiger

Anleitung zur Kentnis des Gestirnten Himmels, Leipzig, 1786

 

 

Christian Friedrich Rudiger

 

Anleitung zur Kentnis des Gestirnten Himmels, Leipzig, 1786

 

 

 

 

Christian Friedrich Rudiger (1760-1809), astronomo tedesco esperto nella misurazione dell’intensità luminosa delle stelle, fu il primo direttore del riorganizzato Osservatorio astronomico dell’Università di Lipsia e lo diresse dal 1791 al 1809, anno della sua morte.

 

 

Anleitung zur Kentnis des Gestirnten Himmels, Leipzig 1786, è una sua opera divulgativa di astronomia, molto curata . Si differenzia in particolare dalle opere simili del periodo per la presenza in appendice di trentacinque tavole delle quali ventitre , dedicate alle costellazioni, riproducono il cielo stellato visibile dall’Europa centrale ad una latitudine media intorno ai 50 gradi. 

 

 

 

 

Le altre dodici tavole sono dedicate al Sole, alla Luna e alle sue fasi, alla Nebulosa di Orione e due al Sistema Solare, in queste ultime, per mettere in evidenza l’orbita ellittica dei pianeti,  il Sole viene leggermente decentrato rispetto al centro del sistema. Da notare che Urano, appena scoperto nel 1781, viene riportato già con il suo nome definitivo.

 

 

 

 

Lo scopo delle tavole celesti è quello di far riconoscere le costellazioni e le stelle che le compongono, non appaiono quindi griglie per calcolare le posizioni stellari e gli unici circoli riportati sono quelli dell’Eclittica e dell’Equatore. Questa mancanza viene però bilanciata dall’accuratezza con la quale sono posizionate le stelle, graduate per luminosità, nominate con lettere dell’alfabeto greco secondo il metodo introdotto da Bayer, presenti fino alla sesta-settima grandezza, e alla cura dimostrata nel posizionare gli oggetti del profondo cielo allora conosciuti, Nebulosa di Andromeda, gli ammassi in Perseo, in Auriga, le nebulose nella Chioma di Berenice ecc., della Via Lattea vengono tracciati i confini.  

 

 

L’autore si è fortemente ispirato all’Atlas Céleste del Fortin, pubblicato a Parigi nel 1776, identico è lo stile del disegno delle costellazioni, il loro numero e la scelta di quali rappresentare. A questo proposito è utile riportare che Rudiger disegna anche il Taurus di Poniatowski, una costellazione ora non più utilizzata, che appare in Fortin soltanto a partire da qualche variante della sua prima edizione e pubblicata negli anni subito successivi al 1776.  

 

 

Nell’insieme il piccolo atlante è molto suggestivo e impreziosisce notevolmente il volume, tra l’altro molto raro anche nel mercato dell’antiquariato.   

 

   

 

 

 

In

Ephemeriden, Leipzig 1786

 

sempre di Rudiger, vengono riprodotte le stesse tavole con l'ulteriore aggiunta di due riguardanti schemi di eclissi e una relativa alla rappresentazione simbolica delle stelle.

 

 

 

Confronta con

 

 

Anleitung zur Kenntniss des Gestirnten Himmels, Berlin 1788 di Bode

 

 

Atlas céleste, Parigi 1795 di Fortin

 

 

Vorstellung der gestirne, Berlino 1782 di Bode

 

 

 

 

www.atlascoelestis.com

di Felice Stoppa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tavole

I

II

III

IV

V

VI

VII

VIII

IX

X

XI

XII

XIII

XIV

XV

XVI

XVII

XVIII

XIX

XX

XXI

XXII

XXIII

XXIV

XXV

XXVI

XXVII

XXVIII

XXIX

XXX

XXXI

XXXII

XXXIII

XXXIV

XXXV