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Aratus Solensis

Germanico

Fragmentum Arati Phaenomenon per Germanicum in Latinum conversi cum commento nuper in siciliare perto.

The Scriptores astronomici veteres

Julius Firmicus Maternus, Mathesis (De nativitatibus libri VIII). Ed: Franciscus Niger. Add: Marcus Manilius: Astronomicorum libri V. Aratus: Phaenomena [Latin and Greek]. Tr & adapt: Germanicus Caesar, Marcus Tullius Cicero, Rufius Festus Avienus. Theon: Commentaria in Aratum [Greek]. Pseudo- Proclus Diadochus [i.e. Geminos]: Sphaera [Greek and Latin]. Tr: Thomas Linacrus, presso Aldus Manutius, Venezia 1499

Aratus Solensis, Germanico

Fragmentum Arati Phaenomenon per Germanicum in Latinum conversi cum commento nuper in siciliare perto.

The Scriptores astronomici veteres

In una pubblicazione aldina edita a Venezia nel 1499 dall’editore ed umanista Aldus Pius Manutius

(https://it.wikipedia.org/wiki/Aldo_Manuzio)

vengono pubblicate in sequenza nove opere di astronomia ed astrologia di epoca antica e medievale in lingua greca o in lingua latina.

La pubblicazione non riporta un titolo iniziale ma è riconosciuta dagli studiosi con quello di Scriptores astronomici veteres.

Diverse copie di questo testo sono disponibili presso enti o biblioteche nazionali delle quali è possibile consultare elettronicamente quelle presentate nella pagina seguente dedicata all’intera opera:

https://data.cerl.org/istc/if00191000

Electronic facsimile : Biblioteca Apostolica Vaticana

https://digi.vatlib.it/view/Inc.II.515

Electronic facsimile: Universitätsbibliothek Freiburg

http://dl.ub.uni-freiburg.de/diglit/firmicus1499

Electronic facsimile: Österreichische Nationalbibliothek, Wien

https://digital.onb.ac.at/RepViewer/viewer.faces?doc=DTL_5208143&order=1&view=SINGLE

Electronic facsimile: Universitätsbibliothek Wien

https://phaidra.univie.ac.at/search/#?q=Firmicus%20Maternus&page=1&pagesize=10

Electronic facsimile : Herzog August Bibliothek, Wolfenbüttel

http://diglib.hab.de/inkunabeln/6-astron-2f/start.htm

Electronic facsimile: Bayerische Staatsbibliothek, München (imperfect, Theon-Proclus-Aratus only)

https://www.digitale-sammlungen.de/en/view/bsb11193361?page=,1

Filippomaria Pantani ed Elisabetta Lugato commentano e ricostruiscono la storia del volume di Aldo Manuzio nell’articolo On Aldus’ Scriptores astronomici (1499)

https://edizionicafoscari.unive.it/media/pdf/books/978-88-7543-440-3/978-88-7543-440-3-ch-11.pdf

in Certissima Signa: A Venice Conference on Greek and Latin Astronomical Texts, Venezia 2017

https://edizionicafoscari.unive.it/media/pdf/books/978-88-7543-440-3/978-88-7543-440-3.pdf

La terza delle opere proposte in Scriptores Astronomici veteres è la riproposta della traduzione in lingua latina dei Fenomeni di Arato di Soli ( III sec a. C.) operata da Gaio Giulio Cesare Germanico (post 14 d. C.)

(http://certissimasigna.sns.it/index.php?id=3&type=text&action=view )

ed è illustrata da xilografie dedicate al planisfero celeste boreale e alle singole costellazioni.

Aldo Manuzio riutilizza in questo caso le immagini utilizzate da Antonius de Strata nel 1488 per illustrare l’edizione di Arati Phaenomena operata da Rufus Restus Avienus (seconda metà IV sec. D. C.), testo nel quale l’editore presenta la novità del planisfero celeste inciso ex novo da un autore anonimo e le singole costellazioni che ricava identiche dall’edizione del Poeticon Astronomicon di Hyginus curato da Arhard Ratdolt, Venezia 1485, (http://www.atlascoelestis.com/Arh%20Pagina.htm ) presentando però tutte le tavole ribaltate di 180° sul loro asse verticale. ( rif.: Deborah J. Warner, The Sky Explored, Celestial Cartography 1500-1800, pag 270)

Planisfero celeste in Antonius de Strata e in Aldo Manuzio

Leo in Arhard Ratdolt e in Aldo Manuzio

Lo stampatore di Aldo Manuzio commette però un errore nel proporre la costellazione di Orione che viene stampata utilizzando il blocco di legno del Sagittario, costellazione che appare pertanto due volte.

Le pagine dedicate a Sagittario e a Orione

https://stars.lindahall.org/fir.htm

Il planisfero celeste

Il planisfero celeste, 10 cm di diametro, è costruito in proiezione polare equatoriale ed in visione concava. Ha per centro il polo nord celeste e si estende fino ad una declinazione australe di 38°.

Riporta oltre al circolo polare artico, quelli del tropico del Cancro, del tropico del Capricorno e quello dell’equatore.

Non vi sono riportate le stelle ma soltanto il disegno delle costellazioni tolemaiche ad esclusione di Cassiopeia, Equuleus, Libra, Triangulum e Sagitta.

Fragmentum Arati Phaenomenon per Germanicum in Latinum conversi cum commento nuper in siciliare perto.