Melchior Tavernier |
Nova Totius Terrarum Orbis Geographica Ac Hydrographica Tabula, Polus Arcticus, Polus Antarcticus, Paris 1643 |
Melchior Tavernier
Nova Totius Terrarum Orbis Geographica Ac Hydrographica Tabula, Polus Arcticus, Polus Antarcticus
Nella
splendida ma imprecisa tavola di Tavernier che rappresenta i continenti e le
loro coste come erano conosciute a metà del diciassettesimo secolo, cm 51 x
37,5, sono contenuti i due emisferi
celesti che presento in questa pagina.
I due planisferi sono presentati in proiezione polare eclittica
stereografica, in visione convessa, e si estendono dal Polo eclittico, posto al
centro dei planisferi, fino all’Eclittica che fa da perimetro alle tavole e sulla quale è
posta una scala graduata al passo di 2° che permette di misurare la longitudine
delle costellazioni. Il reticolo
eclittico non è completo di tutte le sue componenti e presenta, oltre ai punti
dei poli e all’eclittica, soltanto delle linee di longitudine ogni 30°. Manca
la scala delle latitudine e quelle relative all’ A. R. e alla Declinazione. Il
reticolo polare equatoriale è presentato invece dai Poli, dai Circoli Polari,
dai cerchi dei tropici, dall’arco di equatore di competenza dei singoli
planisferi e dal coluro equinoziale che collega, passante per il polo
equatoriale, le costellazioni della Vergine e quella dei Pesci.
Nel planisfero boreale sono presentate anche le costellazioni non
tolemaiche di Coma Berenices e di Antinous,
appena delineata è l'Orsa Minore. In quello australe appaiono invece anche
quelle scoperte dai viaggiatori Keyser e Houtman durante i loro viaggi
nell’Oceano Indiano negli ultimi decenni del cinquecento e introdotte
ufficialmente da Bayer nella sua Uranometria del 1603,
http://www.atlascoelestis.com/baj%2051.htm .
Di queste ultime però manca la costellazione della Musca (Apis in
Bayer). I nomi delle costellazioni sono in latino. Il numero di stelle riportato
è limitato ma vengono distinte per
magnitudine.
Melchior Tavernier pubblicherà altre due tavole dei planisferi a Parigi intorno al 1650 (1628 secondo la Bibliothèque Nationale de Paris). Le due tavole sono descritte a pag 248-249 da Deborah J. Warner in The Sky Explored del 1979:
http://www.atlascoelestis.com/Tavernier%201628.htm
https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b8490787w/f1.item.zoom
https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b8490787w/f2.item.zoom
I planisferi di Tavernier furono utilizzati in quel periodo come modello anche da altri incisori, vedi ad esempio quello di autori ancora da identificare di proprietà della Leiden University Library ed esaminati da Robert Harry van Gent: http://www.atlascoelestis.com/Leiden%20sconosciuto%20XVII%20secolo.htm, Robert Harry van Gent.
Northern hemisphere (COLLBN Port 169 N 3a) | Southern hemisphere (COLLBN Port 169 N 3b) |
http://www.atlascoelestis.com/Leiden%20sconosciuto%20XVII%20secolo.htm
E quello, spurio e di autore ignoto, contenuto in una copia di un atlante geografico presentato da David Rumsey Map Collection al seguente indirizzo:
ed esaminato in Atlas Coelestis alla seguente pagina: http://www.atlascoelestis.com/Anonimo%201650%20base.htm.
http://www.atlascoelestis.com/Anonimo%201650%20base.htm
Tavola
Polus Arcticus
Polus Antarcticus
di FELICE STOPPA
FEBBRAIO 2015