M. Hinde, W. Squire, J. Marshall, Thomas Cooke |
A
New Royal and Universal Dictionary of Arts and Sciences, |
M. Hinde, W. Squire, J. Marshall, Thomas Cooke
A
New Royal and Universal Dictionary of Arts and Sciences,
Opera in due grandi volumi, cm 35,5 x 23,5,
rispettivamente pubblicati a Londra nel 1770 e nel 1771, che raccoglie in
ordine alfabetico alcune centinaia di voci illustranti sia le conoscenze
scientifiche e tecnologiche che lo sviluppo delle arti e dei mestieri
dell’epoca.
Le singole voci, scritte dai più autorevoli
esperti europei, sono state poi riviste e redazionate da M. Hinde per il
settore relativo all’anatomia, medicina e chimica, da W. Squire per le
matematiche, da T. Marshall per
Le incisioni, equamente ripartite sui vari
saperi, riproducono sia soggetti della natura che i più aggiornati
strumenti usati per indagarla. Una considerevole parte riguarda invece gli
strumenti di lavoro delle varie arti e mestieri.
In questo articolo presenterò tutte le
tavole riproducendole ordinatamente insieme alla relativa voce. Più
spazio verrà dedicato a quelle riguardanti l’astronomia, in particolare
alle dodici che illustrano le costellazioni dello zodiaco. Queste ultime
sono particolarmente preziose perché quasi identiche a quelle prodotte da
John Bevis, lo scopritore della Nebulosa del Granchio, nella sua Uranographia,
London 1750 circa. L’opera
è giunta a noi in pochissimi esemplari, se ne conoscono soltanto ventitre
copie, in quanto le piastre in rame furono in un primo momento confiscate,
prima della stampa, dalla Court of
Chancery of London in conseguenza del fallimento dell’editore di
Bevis, Johan Neale. Le ventitre copie conosciute fanno parte di una
tiratura prodotta successivamente nel 1786 da John Horsfall, l’esecutore
testamentario di Bevis, con il titolo di Atlas
Celeste. Per il momento è ancora da ricostruire la storia di come le
dodici tavole contenute nel A New
Royal and Universal Dictionary of Arts and Sciences abbiano potuto
anticipare di circa quindici anni la diffusione degli originali che
imitano.
L’enciclopedia, oggi abbastanza rara e quasi non indagata dalla critica, subì l’influsso della più conosciuta e più antica Cyclopaedia: Or An Universal Dictionary of Arts and Sciences di Ephraim Chambers (ca. 1680-1740), pubblicata in Inghilterra nel 1728. Per l’influenza che quest’ultima opera ebbe sulle altre analoghe opere del settecento e in particolare sull’Encyclopédie di Diderot consulta la seguente voce di Wikipedia:
in
http://it.wikipedia.org/wiki/Encyclop%C3%A9die
Le tavole e le relative voci
Plate XXVI
Colour, Comet
Colour
Comet
disegno dalla Plate XXXIII
di
FELICE STOPPA