Hervé Faye |
Cours d'Astronomie de l'École Polytechnique: i planisferi celesti, Paris 1881 volume I, 1883 volume II
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Hervé Faye
Cours d'Astronomie de l'École Polytechnique: i planisferi celesti, Paris 1881 volume I, 1883 volume II
La tavola relativa ai planisferi celesti che presento è contenuta nel secondo dei due volumi di meccanica celeste che l’autore propone come Cours d’Astronomie agli studenti dell’ École Polytecnique di Parigi.
I due emisferi sono costruiti in visione concava ed in proiezione polare equatoriale stereografica: il loro centro è occupato dalla proiezione dei poli terrestri equatoriali dai quali il cielo stellato si estende fino alla proiezione circolare dell’equatore terrestre che coincide con la circonferenza esterna. I due emisferi sono tra loro tangenti sul punto omega o punto della Bilancia, nodo discendente tra eclittica ed equatore celeste, posto sul coluro equinoziale, dove il Sole transita al momento dell'equinozio autunnale "scendendo" dall'emisfero celeste boreale a quello australe.
Punto omega o punto della Bilancia, nodo discendente tra eclittica ed equatore celeste
La carta celeste viene inserita nel corso principalmente per dar conto del fenomeno della precessione degli equinozi, trattato nei capitoli appena precedenti ed esemplificato nei due emisferi dai due circoli di 23° e 28’ di diametro posti intorno ai due poli equatoriali che rappresentano lo slittamento periodico della proiezione dei poli celesti causato dal moto conico della terra sul proprio asse: Cercle que le Pole décrit en 26000 ans.
Per l'applicazione pratica à la Chronologie del fenomeno della precessione degli equinozi vedi:
http://www.atlascoelestis.com/introduzione2.htm
http://www.atlascoelestis.com/introd.precessione.htm
e come esempio l'articolo in
http://www.atlascoelestis.com/tratado%20XVII.htm
Cercle que le Pole décrit en 26000 ans nei due emisferi
Nonostante questa finalità la carta è costruita con precisione. Le stelle suddivise in sei classi di grandezza sono ben posizionate, delle principali viene riportato il nome proprio. Manca il disegno del personaggio mitologico che accompagna le costellazioni le quali sono però identificate non solo dal loro nome in francese ma anche dalla delimitazione della zona che occupano tramite una linea di confine puntinata e dai segmenti che uniscono tra loro le stelle principali.
Come prassi in quasi tutte le carte astronomiche dell’epoca anche in quella di Faye sono presenti numerosissime costellazioni che soltanto qualche decennio dopo non verranno ratificate dalla Unione Astronomica Internazionale ed escluse dall’elenco delle 88 ufficiali (http://www.atlascoelestis.com/21.htm ) :
Le Telescope d’Herschel, le Renne, Messier, le Honneure de Frédéric, Taureau de Poniatowski, le Coeur de Charles, la Harpe de Georges, le Sceptre de Brandebourg, l’Atr de Typographie, Chene de Charles II, Solitaire, Antinous, l’Aerostat, la Machine Electrique, le G. Nuage, le Navir ou Argo, le Loch (Lochium Funis di Bode).
( http://www.atlascoelestis.com/introduz.%20desuete.htm )
le Renne, Messier, le Honneure de Frédéric
Taureau de Poniatowski Solitaire
l’Atr de Typographie, Navir ou Argo, le Loch (Lochium Funis di Bode)
Antinous
Hervé Faye
Cours d'Astronomie de l'Ecole Polytechnique
È presentato per cortesia di
E può essere letto alla seguente pagina:
http://bdh.bne.es/bnesearch/detalle/bdh0000000203
La tavola
Il Sistema Solare
Coordinate uranografiche
Mouvements propres des étoiles
Gli indici dei due volumi
di FELICE STOPPA
OTTOBRE 2018