Albert Fischer |
Stereographisch Ontwerp van de schijnbare loop der Halleijsche Komeet, perihelium 15 november 1835, Olanda 1835-36 circa |
Albert Fischer
Stereographisch Ontwerp van de schijnbare loop der Halleijsche Komeet, perihelium 15 november 1835.
Nel prezioso manoscritto (49 x 61cm) che presento in questa pagina l’autore Albert Fischer descrive il passaggio della cometa di Halley avvenuto nel 1835-1836 segnalando puntualmente la sua posizione a partire dal 19 agosto 1835, quando si trovava nella costellazione del Toro, fino al 12 aprile del 1836, quando l’astro aveva raggiunto la costellazione del Cratere. Il passaggio della cometa nel punto più vicino al Sole, il suo perielio, viene segnalato, come dice anche il titolo della carta, per il 15 novembre 1835, nella costellazione dell’ Ofiuco. La lingua utilizzata nella tavola è l’olandese.
La cometa il 19 agosto 1835, al perielio il 15 novembre e il 12 aprile 1836 nel Cratere
Il
percorso della cometa viene interpolato congiungendo una quarantina di posizioni
puntuali per le quali l’autore indica la data e vi disegna l’astro
comprensivo di coda, ben determinata sia per l’estensione che per la
direzione.
Non
si hanno ulteriori informazioni su questo documento, anche la data di produzione
non è conosciuta con certezza, pertanto non è possibile conoscere se i dati
che l’autore vi riporta sono il risultato di previsioni o di vere
osservazioni.
Anche
su Fischer non si hanno altre informazioni se non che è l’autore di
un’altra tavola manoscritta che descrive la zona dell’Europa interessata
dall’eclisse anulare di Sole del 7 settembre 1820. La sua firma è posta
nell’angolo in basso a destra dei due manoscritti.
Le due tavole vengono pubblicate per cortesia della Biblioteca dell’Università di Utrecht presso la quale sono conservate. http://dspace.library.uu.nl/handle/1874/33194 e http://bc.library.uu.nl/node/45#
La zona di cielo interessata dal passaggio della cometa è disegnata in proiezione azimutale equidistante, la visione è concava. Il reticolo di riferimento è quello polare equatoriale per il quale l’autore disegna linee di ascensione retta ogni 10° e cerchi di declinazione ogni 10. Sul segmento del coluro che collega il polo nord equatoriale al punto corrispondente all’equinozio autunnale nella costellazione della Vergine è posta una scala graduata che misura la declinazione al passo di 1°. La scala prosegue poi verso sud graduata ogni 5 gradi fino alla declinazione negativa di 45°.
il Polo Artico
Il
reticolo eclittico è rappresentato soltanto dall’arco di cerchio
dell’Eclittica interessato dal fenomeno celeste rappresentato.
Oltre alle costellazioni tolemaiche nella tavola troviamo Kleine Leeuw, Eenhoorn, Giraf, Honden con la stella Richard disegnata come un cuore, De Lynx, Teleskoop, Haar van Berenice, Urania’s Sectant, Muur Quadrand. Senza nome ma disegnate troviamo le costellazioni di Norma e Regula e il raro Turdus Solitarius di Le Monnier posto sopra la coda della Hydra.
Honden con la stella Richard e Turdus Solitarius
Le stelle sono disegnate con simboli che ne caratterizzano la magnitudine, probabilmente suddivise in cinque classi, sono identificate da lettere dell’alfabeto greco o latino secondo il metodo di Bayer e per moltissime e non soltanto le più luminose viene indicato il nome proprio. Ben delineati sono i confini della Via Lattea.
Le sette stelle del Grande Carro con il loro nome proprio
LA TAVOLA
PARTICOLARI DELLE COSTELLAZIONI
LA TAVOLA DELL'ECLISSE ANULARE DI SOLE DEL 1820
di FELICE STOPPA
GENNAIO 2015