C. Dien et C. Flammarion |
Atlas par Ch. Dien, Hémisphère Austral, Paris 1877 |
C. Dien et C. Flammarion
Atlas par Ch. Dien
Hémisphère Austral
Camille
Flammarion realizza nel
In
24 carte, la cui proiezione è lo sviluppo di una sfera di
Nella seconda edizione, Flammarion aggiunge cinque nuove tavole, una riproduce le più belle nebulose come sono viste al telescopio. La doppia tavola numero 25 è dedicata invece al movimento secolare delle stelle: una freccia orientata parte dalle singole stelle per le quali è stato stimato un movimento proprio, la lunghezza della freccia corrisponde al movimento della stella previsto in 50.000 anni. Altre due tavole sono dedicate a planisferi che contengono soltanto le stelle multiple, la seconda di queste tavole esamina soltanto quelle per le quali il rapporto gravitazionale è stato accertato mentre i grafici delle orbite di alcune di queste ultime sono raccolti nella tavola 28 insieme ai disegni dei più rilevanti ammassi stellari aperti.
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EXPLICATION (dalla tavola A del cielo boreale)
Riporta
quasi tutte le costellazioni in uso nella seconda metà dell'ottocento
tra le quali numerose quelle attualmente non più riconosciute dalla Unione
Internazionale degli astronomi quali quella del Mont Ménal, Sceptre, Atelier
Typographique, Chène, Antinous, Grande Nuage, Petite Nuage, le Chat di Lalande
ed il raro Solitaire di Le Monnier. Le stelle principali riportano
il loro nome proprio in latino, quello delle costellazioni è in
francese. Le stelle più luminose, non collegate da segmenti e linee geometriche
come nel caso dell'emisfero boreale, vengono identificate con le lettere greche
di Bayer o dal numero arabo di Flamsteed, sono distinte in sei magnitudini
esplicate nella scala riportata alla base della prima tavola dell'atlante,
quella del cielo boreale. Con opportuni artifici grafici l’autore riesce
inoltre a segnalare le stelle doppie o triple e quelle variabili. L’emisfero
riprodotto nella doppia tavola ha un diametro di
di FELICE STOPPA