Joanne Paulo Gallucio

Theatrum mundi et temporis , Venezia 1588

 

 

Hercules sive Engonasus

 

 

 

 

29 in Ercole, Z Herculis

 Di seguito ecco come Tolomeo descrive la stella 29 senza però riportarne le coordinate. Si tratta di  Z Herculis, una variabile di magnitudine visuale intorno a 6,78, al limite della visibilità ad occhio nudo. Anche con il programma Perseus è possibile vederla soltanto portando il limite di visibilità fino alla settima magnitudine. E' forse la presenza incompleta nel catalogo di Tolomeo che ha indotto Gallucci a rappresentarla o è la natura variabile della stella che la porta in certe epoche ad essere più luminosa e quindi visibile ad occhio nudo? Confrontando l'ingrandimento seguente con la stessa zona di cielo ricostruita con Perseus bisogna ricordarsi che Gallucci usa una proiezione convessa, speculare a quella reale.

HERCULES

147 29 Quae in extremitate dextri pedis est ipsa eadem in extremitate collorobo Bootes