Habrecht II, Johann Christoph Sturm |
Planiglobium Coeleste ac Terrestre..., Nürnberg 1666 |
Isaak Habrecht II, Johann Christoph Sturm
Planiglobium Coeleste ac Terrestre, Argentorati quondam, nunc opera Johannis Christophori Sturmii Norimbergae, emendatius, auctius ac universalius editum, Nürnberg 1666
I
due planisferi che presentiamo nell’edizione del Planiglobium
dello Sturm del 1666 sono identici a quelli già più volte editi in anni
precedenti e apparsi per la prima volta aggiornati nell’edizione del Planiglobium
del 1628, edizione curata direttamente da Habrecht. A sua volta l’edizione del
1628 aggiorna i due esemplari contenuti in Globus
Coelestis. Omnes Stellas Fixas a Nobilis Tychone Brahe… edita sempre da
Habrecht nel 1625 dove i due planisferi risultavano leggermente più piccoli
ma più ricchi di informazioni:
Edizione del Planiglobium del 1628
Per cortesia di
Bibliothèque électronique suisse
consulta le edizioni del
1628
Habrecht Planiglobium 1628.pdf
1662
Habrecht II Planiglobium 1662.pdf
1666
I
due planisferi sono costruiti in proiezione polare stereografica, in prospettiva
concava, sono incentrati sui poli equatoriali ed hanno per circonferenza la
proiezione dell’equatore.
Poli e circoli polari
Sono
presenti due reticoli di riferimento, quello equatoriale e quello eclittico, il
primo comprende i due poli
ed i relativi circoli, i due coluri,
i due tropici e l’equatore che riporta una scala graduata con tacche di un
grado di ascensione retta. Il secondo è composto dai due poli eclittici, la
fascia dello zodiaco ampia 8,5° di latitudine a nord e a sud dell’eclittica
la quale riporta una scala graduata con tacche di un grado di longitudine;
completano questo secondo reticolo di riferimento una serie di linee di
longitudine, partenti dai poli eclittici ogni 30°. Interessante nei due
planisferi l’arco graduato esterno che indica la posizione
del Sole, con la precisione di 1° di longitudine, in corrispondenza dell’arco
visibile dell’eclittica e nel quale l’astro occupa rispettivamente una
posizione a nord ed a sud dell’equatore: a nord nell’emisfero boreale dal 10
di marzo al 23 settembre e a sud per l’emisfero australe dal 24 di settembre
al 10 di marzo.
Fascia dello zodiaco, eclittica, linee dei tropici e coluro solstiziale
Aprilis, scala graduata per determinare la posizione del Sole in quel mese
Le
stelle sono suddivise in sei ordini di grandezza, le nebulae
vengono distinte con un cerchietto punteggiato.
In ognuno dei due planisferi son ben delineati i confini della Via Lattea.
Oltre alle costellazioni classiche tolemaiche sono presenti per l’emisfero
nord e con il loro nome Coma Berenices, Iordan, Tygris fluvi, Apes e solo col
disegno mitologico Camelopardalis ed Antinoo (che per
la porzione compresa nell’emisfero
sud viene nominato Ganimedes); nell’emisfero sud troviamo invece anche le
costellazioni non tolemaiche di Columba, Monoceros, Rhomb, Ganimedes, Gallus, le
dodici osservate nei loro viaggi da Houtman e Kayser: Apis Indica, Chameleon,
Grus, Dorado, Indus, Musca, Hydrus, Pavo, Piscis volans, Phoenix, Triangulum
Australe e Toucan; senza nome è disegnata anche Crux.
Habrecht
è stato anche l’ideatore (insieme a Plancius e a Bartsch) di alcune di queste
costellazioni: Gallus, Jordanus Fluvius, Tygris Fluvius, ora cadute in disuso e
di Camelopardalis, Monoceros e Rhombus ( il Reticulum di Lacaille) ancora adesso
comprese tra le ottantotto costellazioni ufficiali.
Gallus, Camelopardalis
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di FELICE STOPPA
GENNAIO 2014