Philip Lea |
Atlas and Hercules in Cheapside, planisferi celesti, London 1686 |
Philip Lea
Atlas and Hercules in Cheapside, planisferi celesti, London 1686
Di Philip Lea (?-1700), cartografo e costruttore di globi e strumenti geografici, che operò a Londra nella seconda parte del seicento, pubblico i due emisferi celesti tratti dalla sua opera di geografia più importante, l’Atlas and Hercules in Cheapside, pubblicata per la prima volta nella capitale inglese intorno al 1686 e successivamente più volte ristampato o ripreso nel lavoro di altri cartografi.
Planisfero australe
Planisfero boreale
I due
emisferi, che hanno una circonferenza di
Nell'emisfero boreale, tra la costellazione del Serpente e quella di Bootes, è posto un cartiglio che riporta il nome dell'autore e il titolo dell'opera: Londo' Printed and Sold by Philip Lea at the Atlas and Hercules in Cheapside London.
Sulla linea del coluro che collega il punto vernale con il polo è possibile leggere la declinazione con la precisione di un grado.
L’eclittica è graduata con tacche che identificano il grado di longitudine.
Sulla circonferenza esterna, troviamo, partendo dal centro, la circonferenza dell’equatore graduata con tacche di un grado e numerate ogni dieci in progressione con i segni zodiacali, la circonferenza del calendario giuliano suddiviso per mesi e giorni ed infine la circonferenza dell’ascensione retta, composta da due serie successive di dodici ore per ognuna delle quali, suddivisa in tacche di cinque minuti di ampiezza, è messo in evidenza il quarto e la mezz’ora.
Le stelle sono differenziate secondo la luminosità da simboli che corrispondono a sei magnitudini, vengono denominate soltanto le più importanti attraverso il nome proprio.
Le costellazioni, denominate in latino o in inglese, sono quelle tolemaiche con l’aggiunta, per l’emisfero nord di Antinous, Coma Berenices, Cor Caroli Regis Martyris
e per l’emisfero sud di Columba Noachi, Crosuro, Robur Carolinum, la parte meridionale di Antinous e le dodici costellazioni introdotte da Kaiser e Houtman e riprodotte per la prima volta in un atlante da Bayer nel 1603.
Nella costellazione del Doradus, con una piccola ellisse punteggiata, è rappresentata, senza essere nominata, la Grande Nube di Magellano.
Philip Lea si ispirò, sia per i contenuti tecnici che per quelli stilistici, ai due planisferi pubblicati nel 1673 dal cartografo e incisore Francis Lamb.
Questa pagina è stata realizzata con il prezioso contributo di
Marc Hoffeld
di Luxembourg, che mi ha fornito sia le immagini a colori della mappa dell'emisfero australe, di sua proprietà, che importanti notizie sulla stessa.
Altre
immagini tratte dall’Atlas and Hercules in Cheapside
Globo terrestre-celeste portatile di Philip Lea
Nell’interno dell’astuccio sono incollati gli emisferi celesti
di
FELICE STOPPA