Auguste Logerot |
Mappemonde Céleste en deux hémisphères a l'usage des Écoles Normales Primaires et des cours de cosmographie des Lycées des Collèges des Institutions etc, Parigi 1862
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Auguste Logerot
Mappemonde Céleste en deux hémisphères a l'usage des Écoles Normales Primaires et des cours de cosmographie des Lycées des Collèges des Institutions etc, Parigi 1862
Realizzata dall’editore parigino A. Logerot e stampata da Mangeon la grande tavola, cm 128 per 70, era destinata ad essere utilizzata nelle scuole francesi, probabilmente appesa nelle aule. Non faceva parte di un atlante geografico e non si conoscono manuali descrittivi ad essa associati quali quelli che generalmente accompagnavano strumenti didattici simili. Non si hanno informazioni sul suo curatore scientifico ne sull’incisore in quanto non richiamati nella tavola.
I due emisferi sono costruiti in proiezione polare equatoriale stereografica ed in visione convessa. Presentano al centro la proiezione del polo equatoriale e si estendono fino al cerchio dell’equatore che fa loro da perimetro. Sono tangenti nella costellazione di Orione, sul coluro solstiziale e sulla proiezione equatoriale del primo punto del Cancro, punto contrassegnato con la data del 21 Giugno nella scala dei mesi che contorna il cerchio dell’ equatore insieme alle altre due scale che misurano l’ascensione retta in gradi ed in ore.
Punto di tangenza degli emisferi
Il reticolo equatoriale è completato dai circoli polari, da quelli dei tropici e dal coluro equinoziale (con scala graduata che misura le declinazioni al passo di 1°).
Il reticolo eclittico è più completo e presenta i poli, cerchi di latitudine ogni 10°, raggi di longitudine ogni 30° e l’eclittica, intorno alla quale una banda retinata al passo di un grado di latitudine e longitudine e per una estensione di 14° in latitudine identifica la zona percorribile dai pianeti.
Poli boreali
Poli australi
Una linea tratteggiata che attraversa i due emisferi rappresenta il confine del cielo stellato visibile da Parigi (latitudine 48° 51’ e colatitudine 41° 9’) alla mezzanotte del 22 settembre al momento dell’equinozio autunnale.
Horizon de Paris
La tavola è stampata a due colori:
In nero le stelle, distinguibili in sei magnitudini, i loro nomi propri o indicati da lettere secondo il criterio di Bayer, quelli delle costellazioni, i simboli degli oggetti del profondo cielo, numerosissimi, la Voie Lactée, i reticoli, le Novae nel Cigno del 1600 e del 1686(?), la Nova del 1670 in le Renard e quella del 1596 in la Baleine e tutte le informazioni didattiche utili all’uso della mappa.
Grandeurs des Etoiles
Nebuleuses in la Vierge
Nebuleuses in le Sagittaire
La Voie Lactée, le Novae nel Cigno del 1600 e del 1686(?), la Nova del 1670 in le Renard
La Noevelle en 1596 in la Baleine
In rosso è invece il disegno del personaggio mitologico delle costellazioni, disegnato con precisione ed eleganza: con un tratto continuo le classiche tolemaiche con l’aggiunta di Antinoüs e la Tête de Meduse (ora non più utilizzate), le dodici dell’emisfero meridionale riportate da Bayer nell’Uranometria del 1603 su indicazione dei viaggiatori oceanici Keyser e Houtman, la Croix, la Colombe e Chevelure de Bérénices , quelle di introduzione successiva con un tratto fittamente punteggiato. Tra queste troviamo anche quelle ora non più considerate di Coeur de Charles, l’Oye, Mont Ménale, Le Toureau de Poniatowsky, Le Rameau de Cerbere, la Mouche (borele), le Solitaire.
Antinoüs
La Tête de Meduse, la Mouche
Le Coeur de Charles
Le Solitaire
Di seguito presento due copie della stessa mappa:
La prima per cortesia di
Barry Lawrence Ruderman
La seconda, alla quale è stato aggiunto un fondo cielo di colore celeste, per cortesia di
BnF – Gallica
https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b53060768s/f1.item.zoom
Le tavole
Particolari
di FELICE STOPPA
APRILE 2019