Martha Evans Martin |
The friendly stars, Harper & Brothers, New York-London 1907
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Martha Evans Martin
The friendly stars, Harper & Brothers, New York-London 1907
In questa pagina presento le due incisioni rappresentanti il cielo stellato contenute nella ristampa del 1909 del libro di M. E.Martin, edito la prima volta a New York nel 1907 e poi più volte riproposto, sempre identico, negli anni successivi.
Il libro di Martin è una descrizione divulgativa del cielo stellato, costellazione per costellazione, diretto ad un pubblico generico. Non tutte le costellazioni sono trattate, ne mancano molte dell’emisfero australe, in quanto vengono privilegiate quelle osservabili da una latitudine coincidente con il centro degli Stati Uniti d’America. Anche dalle due mappe stellari sono escluse le stelle e le costellazioni poste oltre la declinazione sud di 33°.
L’intero libro originale può essere letto alla seguente pagina per cortesia di
Internet Archive
https://archive.org/details/friendlystarsmar00martrich
Le tavole di seguito proposte sono tratte dall’edizione del 1909 curata da The Chautauqua Press, Chautauqua-New York.
Sul movimento culturale e sociale, di cui The Chautauqua Press era l’espressione editoriale, leggi la seguente pagina di Wikipedia:
https://en.wikipedia.org/wiki/Chautauqua
Copertina e titolo
Indice
Capitolo esemplificativo
Orion's bright stars
Le due tavole
Plate I
The constellations around the pole
Nella tavola, 11,5 cm per 18,3, trovano posto in due cerchi di 8,2 cm di diametro le stelle visibili nel cielo boreale dal polo fino ad una declinazione di +30°. Nel primo cerchio troviamo la mappa stellare, nel secondo la relativa visione celeste.
La mappa è costruita in proiezione polare equatoriale equidistante, ha per centro il polo nord celeste equatoriale e per perimetro il cerchio di declinazione di 30° da dove, ogni due ore di A.R., viene tracciato un raggio di ascensione retta. Altri due cerchi di declinazione sono disegnati rispettivamente a +50° e a +70°.
Le costellazioni, denominate in latino, sono prive del disegno del relativo personaggio mitologico e identificate da segmenti tratteggiati che uniscono tra loro le stelle principali. Gli astri, identificabili con simboli relativi alle prime quattro magnitudini, sono accompagnati da lettere dell’alfabeto greco secondo il metodo di Bayer, solo i più luminosi riportano il nome proprio. Con ulteriori simboli abbinati alle lettere c, n, v vengono indicati rispettivamente i clusters, le nebulae e le variabili. Ben evidente è il tracciato della Via Lattea.
M31 in Andromeda e M13 in Hercules
Plate II
The middle section of the sky
La tavola, 23 cm per 18,3, comprende la mappa stellare, cm19 per 5,5, e la relativa visione celeste leggermente più ingrandita, cm 20 per 5,9.
La proiezione utilizzata per la mappa è quella cilindrica tangente all’equatore celeste. La fascia celeste descritta va da una declinazione nord di 45° a una declinazione sud di 33°. Oltre al cerchio equatoriale troviamo quelli relativi a 20° di declinazione sud e quelli relativi a 20° e 40° di declinazione nord. Ad ogni ora di ascensione retta è tracciato il segmento di competenza di A. R.. L’eclittica attraversa tutta la tavola evidenziando equinozi e solstizi.
Stelle e costellazioni sono riportate con lo stesso criterio della carta boreale.
M13 in Hercules, M42 in Orion e la variabile Mira in Cetus
di FELICE STOPPA
AGOSTO 2018