M. Christian Peschecks |
Vorhof der Stern-Wissenschaft; Oder, Astronomiae, Darinnen Alles das jenige, was von dieser nützlichen Scientz, einem politen Menschen und Anfänger der Astronomie, zu wissen nöthig, deutlich erkläret und beschrieben wird; Anbey ist auch, ein zulänglicher Unterricht mitgetheilet, wie man nicht allein einen Calender, nach allen seinen Eintheilungen und Characteribus, gründlich verstehen, sondern auch, wie ein ieder sich selbst, einen Calender verfertigen könne, Budissin (Oberlausitz) 1729
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M. Christian Peschecks
Vorhof der Stern-Wissenschaft; Oder, Astronomiae, Darinnen Alles das jenige, was von dieser nützlichen Scientz, einem politen Menschen und Anfänger der Astronomie, zu wissen nöthig, deutlich erkläret und beschrieben wird; Anbey ist auch, ein zulänglicher Unterricht mitgetheilet, wie man nicht allein einen Calender, nach allen seinen Eintheilungen und Characteribus, gründlich verstehen, sondern auch, wie ein ieder sich selbst, einen Calender verfertigen könne, Budissin (Oberlausitz) 1729
L’opera di M. C. Peschecks, dedicata alla presentazione dello stato delle conoscenze in ambito astronomico conosciute all’epoca e alla descrizione e costruzione di strumenti atti a gestirle, può essere letto per cortesia di Hathi Trust Digital Library al seguente indirizzo:
https://babel.hathitrust.org/cgi/pt?id=mdp.39015078030585;view=thumb;seq=1
Preziosissima e ben fatta è la pagina all'indirizzo seguente, curata dalla Bibliothek für Bildungsgeschichtliche Forshung di Berlino, dove tutte le immagini che illustrano il testo vengono presentate e analizzate facendo anche riferimento al capitolo e al contesto del libro al quale si riferiscono:
http://bbf.dipf.de/cgi-opac/bil.pl?t_direct=x&f_IDN=089619978
Per l’esame e presentazione del contenuto del volume di Peschecks e sulla sua biografia consiglio la lettura del saggio all'indirizzo seguente scritto da Mathias Scholz
http://wincontact32naturwunder.blogspot.it/2011/07/essay-christian-pescheck-und-sein.html
Il
libro enciclopedico del matematico e insegnante del Gymnasium di
Zittau è
corredato da 40 tavole
incise delle quali 14 dedicate alla rappresentazione delle costellazioni.
Un’altra incisione,
che fa da frontespizio al volume, rappresenta la piazza antistante il Gymnasium di
Zittau dove un gruppo di osservatori si cimenta nell’utilizzo di un grande
telescopio e di altri strumenti astronomici.
Dalla
tavola numero 5 alla numero 8 vengono presentate le costellazioni zodiacali.
Nell’ottava ,dedicata al Capricornus,
Aquarius e Pisces,
quest’ultima costellazione viene anche suddivisa in Piscis
Borealis e Piscis
Austrinus e, seguendo la
tradizione introdotta da Hevelius, l’autore nomina anche il nastro che unisce
i due pesci usando i termini Linum
Boreale e Linum
Australe.
Dalla
tavola 25 alla 34 troviamo tutte le altre 36 costellazioni di origine tolemaica, Triangulum
curiosamente
suddivisa in due: Triangulum
Majus e Triangulum
Minus (Tav. 29) alle quali
viene aggiunta, tavola 26, Coma
Berenices proveniente dalla
tradizione antica risalente ad Eratostene.
Troviamo inoltre le costellazioni introdotte da Hevelius nel suo Firmamentum Sobiescianum sive Uranographia, Danzica 1690,
http://www.atlascoelestis.com/6.htm: Canes
venatici, (con la suddivisione poi caduta in disuso di Chara e Asterion), Vulpecula che
tiene tra i denti la desueta Anser, Lacerta (seu
Stellio), Scutum(Sobiesci), Linx, Sextans (Uraniae),
Leo Minor.
Ideate
da Habrecht II ma presenti anche in Bartsch e Plancius troviamo Camelopardalus nella
tavola 27 e nella tavola 32 Monoceros.
Nella
tavola 33 la Crux descritta
da Andrea Corsali nel 1516.
Nella
31 la Columba di
Plancius.
Nelle tavole 33 e 34, dedicate con la 31 e la 32 all’emisfero australe sono disegnate le costellazioni proposte nell’Uranometria del Bayer del 1603 e già presenti in un catalogo stellare curato dai navigatori P. D. Keyser e F. de Houtman durante un loro viaggio nell'Oceano Indiano: Phoenix, Grus, Indus, Pavotoucan, Dorado, Hydrus,Piscis Volans, Chamaeleon,Triangulaustrale, Apus e Musca ( Apis indica eApis).
http://www.atlascoelestis.com/4.htm
http://www.atlascoelestis.com/baj%2051.htm
Molte
le costellazioni presenti e ora non più utilizzate:
Nella tavola 26 Mons
Menalus e Cerberus (Cerebrus)
di Hevelius.
Nella
28 l’Antinous di
Adriano.
Nella
29 vi è la Musca di
Plancius, Bayer e Lacaille, variante di Apes e Vespa.
Nella
30 Caput Medusae risalente
ad Ipparco e Capella che
identifica non la stella ma la capra e i capretti portati sulla spalla di Auriga.
Nella
34 la Robur Carolinum di
Halley.
Le
prime quattro tavole e quelle dalla 9 alla 12 corredano i capitoli relativi alla
geografia sferica ed agli strumenti dedicati.
Dalla tavola 13 alla 24 gli argomenti sono gli oggetti del sistema solare, i loro reciproci movimenti, le eclissi. Le ultime sei vertono sui modelli cosmogonici e sugli strumenti per la misurazione angolare della posizione degli oggetti celesti.
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LE COSTELLAZIONI SCOMPARSE DAL CIELO
OBSOLETE CONSTELLATIONS
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http://echo.mpiwg-berlin.mpg.de/ECHOdocuView?url=/mpiwg/online/permanent/library/
6NRD5WQK/pageimg&start=311&viewMode=index&pn=10&mode=imagepath
http://www.atlascoelestis.com/Andreae%201724%20base.htm
SISTEMI COSMOGONICI
TAV: 35-40
di FELICE STOPPA
GIUGNO 2017