Henry Selves |
Globe Céleste en 12 fuseaux, Imprimerie de H. Selves à Brie-Comte-Robert (Seine en Marne), 1837
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Henry Selves
Globe Céleste en 12 fuseaux,
Imprimerie de H. Selves à Brie-Comte-Robert (Seine en Marne), 1837
L’incisione che presento in questa pagina riproduce in dodici fusi il cielo stellato ricostruibile in un globo di 15,60 cm diametro. La proiezione è polare equatoriale e la visione è concava (quella reale per chi osserva il cielo dalla superficie della Terra), scelta eccezionale ma che si spiega pensando che i fusi dovranno essere incollati sulla superficie interna di un globo, apribile con una cerniera, all'interno del quale si porrà un globo terrestre.
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Dal brevetto depositato da H. Selves nel 1838: descrizione e motivazione del globo celeste concavo contenente quello terrestre
La proiezione è polare equatoriale e la visione è concava
L’autore non è un astronomo, è un litografo che dopo aver ottenuto il brevetto nel 1819 a Parigi e pubblicato ” sous les auspices du Conseil royal de l'Instruction publique divers ouvrages d'enseignement pour les collèges et les écoles populaires” decide di ritirarsi nei suoi possedimenti terrieri nel distretto di Seine en Marne dove, oltre che dedicarsi alla coltivazione agricola, fonda "un établissement lithographique et agronomique destiné à répandre à la fois des éléments d'étude et des notions agricoles parmi les habitants des campagnes" .
H. Selves viene ricordato per la sua ricca produzione di corsi didattici ed atlanti indirizzati alle scuole e per aver depositato nel 1838 un brevetto per l’invenzione di ”une machine qu’il nomme sphérogène, propre à fabriquer des globes terrestres et célestes de toutes dimensions”.
L’intero testo del brevetto originale della machine sphérogène e quello dei suoi perfezionamenti può essere letto alle seguenti pagine in
Il Dictionnaire des imprimeurs-lithographes du XIX siècle dedica a H. Selves la seguente pagina:
http://elec.enc.sorbonne.fr/imprimeurs/node/25076
La tavola celeste
Tutti i fusi, ampi ognuno due ore di A. R, sono tra loro tangenti sul circolo dell’equatore da dove parte un cerchio di A. R. ad ogni ora. I cerchi di declinazione sono disegnati ogni 15°. Il reticolo equatoriale presenta inoltre i due poli, i due circoli polari ed i due tropici.
Del reticolo eclittico, oltre ai due poli, è riportata soltanto la linea flessuosa dell’eclittica sormontata da una scala che misura la longitudine al passo di 5° numerati ogni 15.
Le costellazioni, quasi tutte quelle ideate fino all’epoca, sono nominate in francese e riconoscibili dalla figura composta dall’ insieme dei segmenti che uniscono le loro stelle periferiche. Manca il disegno del personaggio mitologico e la curva delimitante i confini.
Le stelle, quasi tutte quelle visibili ad occhio nudo, sono distinguibili in magnitudine sebbene non sia riportata la relativa scala, alle più famose e luminose è affiancato il nome proprio. Ben disegnato e delimitato è il corso della Voie Lactée.
Per cortesia di
https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b84913568/f1.item.r=ciel%20carte.zoom
Opere di Henri Selves in
https://data.bnf.fr/fr/15374517/henri_selves/
di FELICE STOPPA
MAGGIO 2020