G. Humble John Speed |
A New and Accurat Map of the World Drawne according to ye truest Descriptions latest Discoveries & best observations yt have beene made by English or Strangers, London 1626, 1651, 1659 e 1676
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G. Humble
John Speed
A New and Accurat Map of the World Drawne according to ye truest Descriptions latest Discoveries & best observations yt have beene made by English or Strangers, London 1626, 1651, 1659 e 1676
La
tavola che descriviamo in questa pagina, 51,5 per
Le
mappe di questo atlante e la nostra vennero ripetutamente copiate e ristampate
per decenni anche dopo la morte di Speed avvenuta nel 1629.
L’idea di affiancare i planisferi celesti ad una carta del mondo non
è nuova. Possiamo già trovarla a partire dal
Hâcı
Ahmed
Kemâliyle nakş olunmuş cümle cihan numûnesi, Una mappa completa e perfetta che descrive il mondo intero, Venezia 1559 incisione degli stampi di legno, Venezia 1795 stampa xilografica.
http://www.atlascoelestis.com/Haci%201559%20base.htm
http://youtu.be/OAJxipYQ5LI?list=UU7cErQEe5E7eWdL9rHu3OZA
ma
anche in
Petrus
Plancius
Orbis
Terrarum Typus De Integro Multis in Locis Emendatus,
http://www.atlascoelestis.com/Plancius%201594%20Pagina%20base.htm
e subito dopo Speed in
Melchior
Tavernier
Nova Totius Terrarum Orbis Geographica Ac Hydrographica Tabula, Polus Arcticus, Polus Antarcticus, Paris 1643
http://www.atlascoelestis.com/Tavernier%201646%20base.htm
Claes
Jansz Visscher
Polus
Arcticus, Po. Antarcticus
in
Orbis terrarum typus de integro multis in locis emendatus, Autore N I. Piscatore, Amstelodami anno 1639 e 1652
http://www.atlascoelestis.com/Visscher%201652%20base.htm
Opera tradotta quasi subito in lingua francese da
A.
De Fer
Nouvelle et exacte description du globe terrestre reveue corrigée et augmente´e suivant les derniéres relations des Anglois et Hollandois. Par Guillaume Blaeu, Paris 1645
http://www.atlascoelestis.com/Visscher%201652%20base.htm
Ritroviamo ancora lo stesso modello di Speed, ma molto più ricco di dati e di contenuti cosmologici, nel diciottesimo secolo in
Adam
Friedrich Zurner
Planisphaerium Terrestre cum utroque Coelesti Hemisphaerio, sive Diversa Orbis Terraquei . . ., Amsterdam 1700 circa
http://www.atlascoelestis.com/Zurner%201700%20base.htm
George
Willdey
A
new and correct Map of the World,
http://www.atlascoelestis.com/Wildey%201702%20base.htm
Carington
Bowles
Bowles's
New and Accurate Map of the World or Terrestrial Globe,
http://www.atlascoelestis.com/Bowles%201780%20base.htm
La
tavola di Humble e di Speed nel suo complesso tiene conto delle ultime scoperte geografiche
ed è molto aggiornata ma, sebbene le prime rivoluzionarie osservazioni
astronomiche al telescopio di Galileo abbiano ormai compiuto i quindici anni, il
modello cosmologico che si evince dall’esame dalle informazioni presentate
dagli schemi illustrativi che accompagnano gli emisferi terrestri e celesti è
fortemente ancorato alla sola visione aristotelica-tolemaica.
Infatti i due emisferi celesti, The North Hemispheare e The South Hemispheare , posti nella parte centrale della tavola rispettivamente in alto e alla sua base, sono accompagnati dalle figure allegoriche dei quattro elementi che stanno alla base della fisica aristotelica, Water e Earth, Fire e Aire e da altri quattro schemi nei quali sono rappresentati rispettivamente nel primo il modello cosmogonico tolemaico-aristotelico The Heavens and Elements, e negli altri A figure of the Spheare,The Eclipse of the Sun e The Eclipse of the Moon. Non è invece presente alcun riferimento all’ipotesi cosmogonica copernicana.
Water e Earth
Fire e Aire
The Heavens and Elements
A figure of the Spheare
The Eclipse of the Sun
The Eclipse of the Moon
I ritratti di quattro esploratori e navigatori, posti agli angoli dei due emisferi terrestri, completano la tavola.
Gli
emisferi celesti sono proposti con uno scopo didattico esornativo e non hanno la
pretesa di essere utilizzati scientificamente per collocare con precisione le
stelle nel firmamento: il fruitore può cogliere nel suo complesso la
collocazione di una singola costellazione
e di qualche stella principale rispetto alle altre e, servendosi del reticolo in
proiezione polare eclittica abbastanza preciso, riconoscere il succedersi delle
costellazioni nell’arco dell’anno.
Il
reticolo polare eclittico comprende il relativo polo, il cerchio
dell’eclittica, che fa da circonferenza all’emisfero, e raggi di longitudine
di 30° che partono dal polo e raggiungono l’eclittica. Su questa è posta una
scala graduata al passo di due gradi di longitudine.
Il
reticolo polare equatoriale, privo di scale graduate, comprende il polo, il
circolo polare, il circolo del tropico, del Cancro nel boreale e del Capricorno
nell’australe, i due coluri ed infine la porzione di arco di competenza della
proiezione dell’equatore celeste.
Le costellazioni contemplate, disegnate ma non sempre nominate, sono le 48 tolemaiche con la curiosa esclusione dell’Orsa Minore e del Triangolo nel cielo boreale e della Lepre in quello australe. Troviamo inoltre la Chioma di Berenice tramandataci da Eratostene quindi, nella zona australe non indagabile prima dei grandi viaggi e delle scoperte di fine cinquecento, alcune delle 12 costellazioni segnalate nell’Uranometria, il bellissimo atlante celeste pubblicato dal Bayer nel 1603. L’unica costellazione presente di quelle ora non più utilizzate, oltre ad Argo Navis, è Antinoo portato dall’Aquila, un catasterismo proposto dall’imperatore Adriano.
Le nuove costellazioni intorno al circolo polare australe
Chioma di Berenice e Antinoo
Tavola
Edizione del 1626
Edizione del 1651
L'edizione del 1659 a cura di
Robert Walton
Edizione del 1626
The North Hemispheare
The South Hemispheare
di FELICE STOPPA
LUGLIO 2017