L. Spies, A. Weinling |
Globe céleste. Position des Etoiles fixes pour l'année 1840 / dressé par Spies, d'après l'invention de Weinling et Cie…, Strasbourg 1833 |
L. Spies, A. Weinling
Globe céleste. Position des Etoiles fixes pour l'année 1840 / dressé par Spies, d'après l'invention de Weinling et Cie…, Strasbourg 1833
Le
cinque tavole proposte in questa pagina sono di
proprietà della Bibliothèque Nationale de France, dèpartement Cartes et Plans, GE D-12630.
http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb40674158h
Le
due calotte polari ed i dodici fusi che vi sono riportati riproducono complessivamente
tutta la volta celeste.
I
fusi, suddivisi in quattro gruppi, sono tangenti tra loro lungo il cerchio
dell’ eclittica, sono ampi ognuno 30° in longitudine e sviluppano una
circonferenza di 70 centimetri , pertanto potrebbero essere
utilizzati, insieme alle due calotte polari, per creare un globo celeste di
circa 23 centimetri di diametro.
Nella quarta delle tavole, affiancati alla stella Fomalhaut nella costellazione de Le Poisson (austral), troviamo i due cartigli destinati rispettivamente alla Grandeur des Etoiles ( con simboli suddivisi in cinque grandezze più quello destinato alle nebulose) e all’elencazione degli autori delle tavole: disegnatore, cartografo, stampatore ed editore, luogo di produzione. Nel titolo siamo inoltre informati che le stelle sono state posizionate sulla volta celeste per l’anno 1840.
Grandeur des Etoiles e titolo
Gli
autori producono il globo celeste utilizzando una proiezione polare eclittica in
visione convessa.
Il
reticolo di riferimento principale è quello eclittico composto
dall’eclittica, sulla quale è posta una scala graduata al passo di due gradi
di longitudine e numerata progressivamente ogni 30°, dai due poli eclittici,
dai quali si dipartono ogni 15° dei raggi di longitudine, e da cerchi paralleli
di latitudine tracciati sia a nord che a sud dell’eclittica ogni 10° di
latitudine.
Il
reticolo equatoriale comprende l’equatore, provvisto di una scala graduata al
passo di due gradi di ascensione retta e numerata progressivamente ogni 30°, il Colure
des Equinoxes, il Colure des solstices,
i due cerchi dei tropici, i due poli equatoriali ed i due cerchi polari, artico
ed antartico.
Le
costellazioni, quelle tolemaiche più quasi tutte quelle aggiunte fino ai primi
decenni dell’ottocento, sono denominate in lingua francese. Mancano i disegni
dei personaggi mitologici che gli autori hanno sostituito unendo le stelle
che li compongono con delle
linee o segmenti tratteggiati.
Le
stelle sono classificate con il sistema alfabetico introdotto da Bayer nel 1603
con la sua intramontabile Uranometria, http://www.atlascoelestis.com/4.htm
. In alcuni casi le stelle riportano il numero utilizzato da Piazzi nel suo
prezioso catalogo edito a Palermo nel 1803: Praecipuarum Stellarum Inerrantium Positiones Medie Ineunte Seculo XIX,
ex observationibus habitis in Specula Panormitana ab anno 1792 ad annum 1802.
La stella Piazzi 37
Giuseppe Piazzi, Praecipuarum Stellarum Inerrantium Positiones Medie Ineunte Seculo XIX,
ex observationibus habitis in Specula Panormitana ab anno 1792 ad annum 1802
http://www.astronomiamo.it/Articolo.aspx?Arg=Biografia_di_Padre_Giuseppe_Piazzi
Il simbolo per le nebulose viene poco utilizzato: Nell’Orsa Maggiore , in Ercole e in Cerbero, ma gli oggetti segnalati non sono di facile identificazione. In La Baleine la stella Mira è indicata con il termine che ne indica la caratteristica: La variante.
Nebulose in Ercole e in Cerbero
Nebulosa nell'Orsa Maggiore
La Baleine e la stella Mira, La variante
Il percorso della Via Lattea è confinato entro linee tratteggiate.
TAVOLE
DUE
GLOBI IN MINIATURA
DEGLI STESSI AUTORI
di FELICE STOPPA
OTTOBRE 2016