Anonimo da identificare in Johann Stöffler |
Sphaera Coelestis, post 1603 in Johann Stöffler, Elucidatio fabricae ususque astrolabii, Oppenheim 1513
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Anonimo da identificare
Sphaera Coelestis, post 1603
contenuta in
Johann Stöffler
Elucidatio
fabricae ususque astrolabii,
Oppenheim 1513
La Elucidatio fabricae ususque astrolabii di J. Stöffler è un testo dedicato alla costruzione dell’astrolabio e al suo uso in campo astronomico e astrologico. Fu più volte riedito e tradotto anche in altre lingue, diventando il saggio di riferimento per tutti coloro che successivamente alla sua apparizione si dedicarono allo stesso tema.
Edizione francese:
http://www.e-rara.ch/zut/content/titleinfo/454668,
La copia del testo che ho consultato e al quale faccio riferimento è di proprietà di ETH-Bibliothek Zürich che lo propone al seguente indirizzo:
http://www.e-rara.ch/doi/10.3931/e-rara-530
Con stupore ho potuto constatare che tra le xilografie che illustrano questa copia ve ne è una che riproduce la Sphaera Coelestis. In questa carta, nell’emisfero australe, compaiono le costellazioni osservate a fine cinquecento dai navigatori P. D. Keyser e F. de Houtman durante un loro viaggio nell'Oceano Indiano.
Quelle stesse costellazioni che poi il Bayer
riprodusse per la prima volta nel
http://www.atlascoelestis.com/baj%2051.htm
Ho
consultato quindi altre copie della stessa opera depositate presso altre
biblioteche internazionali, sia della prima edizione del 1513 che di quella del
1553, non trovando, come pensavo, traccia della stessa tavola celeste.
Poiché non c’è possibilità alcuna che le stesse costellazioni di Keyser e de Houtman siano state osservate e interpretate da altri autori quasi novant’anni prima della loro scoperta bisogna concludere che questa tavola non è coeva della prima edizione del trattato di Stöffler e che vi sia stata inserita nella rilegatura nel momento di un ipotetico restauro avvenuto quasi sicuramente dopo gli anni venti del seicento.
Non
è la prima volta che mi imbatto in casi del genere, posso ricordarne due che si
riferiscono proprio all’Uranometria
del Bayer:
Nella
copia depositata presso la Biblioteca
Braidense di Milano vi è inserita una tavola riproducente la posizione dei
satelliti medicei intorno a Giove (Scoperti da Galileo nel 1610 sette anni dopo
la pubblicazione dell’Uranometria).
In una altra copia di proprietà di ETH-
Bibliothek Zürich vi è inserita invece una tavola tratta dall'opera di
Christhop Scheiner del 1612 sulle macchie solari, Tres
epistolae de maculis solaribus scriptae ad Marcum Velserum, Augustae
Vindelicorum, la tavola porta il titolo Maculae
in Sole apparentes, observatae:
http://www.atlascoelestis.com/baj%20cop%20art.htm
http://www.atlascoelestis.com/bayer%20zur%20intro.htm
Nell’articolo
che propongo nell’indirizzo seguente indico come è possibile cercare di
identificare l’autore e la data di produzione di una tavola astronomica
anonima. Spero che qualche lettore, utilizzandone i criteri esposti, sia in
grado di identificare quello della carta inserita nell’opera di Stöffler:
RICONOSCERE GLI AUTORI E DATARE LE CARTE CELESTI
http://www.atlascoelestis.com/introduz%20carta%20autore.htm
Johann Stöffler
Elucidatio fabricae ususque astrolabii, Oppenheim, 1513
Anonimo da identificare
Sphaera Coelestis
Sphaera coelestis è inserita nella parte inferiore di una tavola che propone nella sua parte intermedia la rappresentazione del Globus Terraqueus che potrebbe essere utile, in base alle terre nuove riportate, ad identificare il periodo di produzione della tavola.
Nella parte superiore vi troviamo i disegni delle strutture della Sphaera: rispettivamente quella Parallela, quella Obliqua e quella Recta.
I
due planisferi della Sphaera Coelestis
sono proposti in proiezione polare eclittica ed in visione convessa. Il reticolo
di riferimento eclittico comprende il relativo polo, l’eclittica, che fa da
circonferenza e perimetro della carta, sulla quale è posta una scala graduata
al passo di un grado di longitudine celeste. Dai poli partono raggiungendo
l’eclittica 12 raggi di longitudine intervallati ogni 30°. Il reticolo
equatoriale è rappresentato dal polo, dal circolo polare, da quello dei
tropici, dai coluri e dalla porzione di pertinenza della proiezione
dell’equatore celeste.
Le
costellazioni principali sono nominate in latino. Le stelle vi sono collocate
con imprecisione e per lo più senza distinzione in magnitudine.
Nell’emisfero boreale è riprodotta la costellazione, ora desueta, di Antinous e quella non tolemaica di Coma Berenices.
Nell’emisfero australe troviamo, oltre alle costellazioni tolemaiche, Columba, Crux e quelle osservate da P. D. Keyser e F. de Houtman e riportate nell’ Uranometria del Bayer edita nel 1603; il Cane Minore è identificato con il nome della sua stella più luminosa: Procyon.
Il personaggio mitologico della Balena ( nominato nella carta col nome Balene e non Cetus) ha le caratteristiche stilistiche delle rappresentazioni proposte nel
Theatrum Cometicum del 1681 di S. Lubienietzki
http://www.atlascoelestis.com/lu%20pagina%20base.htm
Confronta
con:
Joannis Baptistis Vrients, Edizione Italiana, 1602 dell'Epitome Theatri Orteliani, Antwerp 1601
http://www.atlascoelestis.com/vrients.htm
Melchior Tavernier, Nova Totius Terrarum Orbis Geographica Ac Hydrographica Tabula, Polus Arcticus, Polus Antarcticus, Paris 1643
http://www.atlascoelestis.com/Tavernier%201646%20base.htm
Autore
da identificare, Planisfero celeste meridionale
Origine e autore sconosciuto della metà del XVII secolo
http://www.atlascoelestis.com/Anonimo%201650%20base.htm
Claes
Jansz Visscher, Polus Arcticus e Po.
Antarcticus
Orbis terrarum typus de integro multis in locis emendatus, Autore N I. Piscatore, Amstelodami anno 1652
http://www.atlascoelestis.com/Visscher%201652%20base.htm
Andrea Cellario, Haemisphaerium stellatum australe antiquum, Amsterdam 1660
http://www.atlascoelestis.com/Cell%2030.htm
Ludovico Vlasblom, Stellatum Planisphærium Boreale Australe, Autore Ludovico Vlasblom. Med: Doct: ac Mathematico, Ioannees van Keulen Amsterdam 1675-1680
http://www.atlascoelestis.com/Vlasblom%201675%20base.htm
Anonimo, Il Globo Celeste In cui si veggono 1022 Stelle in 48 Costellazioni, 12 nel Zodiaco e 36 fuori del Zodiaco ec., Francia 1680 circa
http://www.atlascoelestis.com/1680%20anon%2001.htm
Philippe De La Hire, Le Globe Celeste representé en deux Plans Hemispheres par Mons De La Hire Professeur Royal et de l'Academie des Sciences, A Paris chez Chiquet 1719
http://www.atlascoelestis.com/lahire.htm
Allain Manesson Mallet, Description de l'Univers, Paris 1683
http://www.atlascoelestis.com/mallet.htm
Celestial globe, Justingen 1493
http://www.atlascoelestis.com/stoffler%201493.htm
di FELICE STOPPA
MAGGIO 2017