Karl Ferdinand Weiland, Geographisches Institut In Weimar |
Der Gestirnte Himmel in Allgemeiner Hand-Atlas Der Erde Und Des Himmels nach den besten astronomischen Bestimmungen, neuesten Entdeckungen und kritischen Unterfuchungen entworfen…, Weimar 1837-1886
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Geographisches Institut In Weimar
Der Gestirnte Himmel in Allgemeiner Hand-Atlas Der Erde Und Des Himmels nach den besten astronomischen Bestimmungen, neuesten Entdeckungen und kritischen Unterfuchungen entworfen…, Weimar 1837-1886
Le tavole che presento in questa pagina appartengono a varie edizioni degli atlanti geografici prodotti dal Geographisches Institut di Weimar fondato nel 1804 da Friedrich Justin Bertuch.
Questi atlanti videro nell’ottocento numerosissime edizioni ed in diversi formati. Opere alle quali collaborarono importanti geografi ed astronomi, tra i quali il fondatore di Allgemeine Geographische Ephemeridien Franz Xaver von Zach, quindi Adam Christian Gaspari, Heinrich Kiepert, Karl e Adolf Gräf, Carl Ferdinand Weiland, Friedrich W. A. Argelander, Julius Kettler, Carl Riemer, Karl Christian Bruhns, il nome di alcuni dei quali appare anche sulle singole tavole di contenuto astronomico degli atlanti.
Titolo dell'edizione del 1837
Titolo dell'edizione del 1886
La tavola dedicata al Sistema Solare
Di Franz Xaver von Zach sono presenti in atlascoelestis i seguenti contributi:
Allgemeine Geographische Ephemeridien, Über Lichtveränderung des Sterns Algol, Weimar September 1798
http://www.atlascoelestis.com/Zach%20algol%201798%20base.htm
Allgemeine Geographische Ephemeridien, Die Katze ein neues Sternbild, Weimar 1799
http://www.atlascoelestis.com/Zach%201799%20base.htm
Monatliche Correspondenz zur Beförderung der Erd-und Himmels-Kunde: Fortgesetzte Nachrichten über den zwischen Mars und Jupiter längft vermutheten, nun wahrscheinlich entdeckten neuen Hauptplaneten unseresSonnen-Systems, Gotha Luglio 1801
http://www.atlascoelestis.com/Zach%20cerere%201801%20base.htm
e di Karl Christian Bruhns il suo atlante
Atlas der Astronomie, Leipzig 1872
http://www.atlascoelestis.com/bruhns%20pagina.htm
Nella pagina che segue, tratta da un portale dedicato agli atlanti geografici curata da M. Witka (http://www.atlassen.info/index.html),
è possibile esaminare nel dettaglio la complessa evoluzione data dal Geographisches Institut alla sua produzione:
http://www.atlassen.info/atlassen/geog_inst/geog_inst.html#summary
Ho potuto consultare i planisferi celesti contenuti in questi atlanti datati per il 1837, 1854, 1857, 1878, 1879 e 1886 ed ho constatato che non vi sono apportate variazioni nel posizionamento delle stelle che pertanto non è mai stato aggiornato. L’unica differenza consiste nel numero di stelle, infatti a partire dall’edizione del 1857 e quindi in quelle del 1875, 1879 e 1886, firmate dal solo Carl Brhuns, diminuiscono in quanto vengono riportate non più fino alla settima magnitudine ma soltanto fino alla sesta.
Vindemiatrix e Denebola nell'edizione del 1837
η Virginis
Vindemiatrix e Denebola nell'edizione del 1854
η Virginis
Vindemiatrix e Denebola nell'edizione del 1879
η Virginis
Algorab e Spica nell'edizione del 1837
Algorab e Spica nell'edizione del 1857
Nell’edizione del 1837 troviamo nel planisfero la firma di Carl Ferdinand Weiland alla quale, nell’edizione del 1854, si aggiunge quella di Friedrich W. A. Argelander, l’autore di Uranometria Nova, Berlin 1843 e del catalogo Bonner Durchmusterung, Bonn 1863, opera quest’ultima dove sono classificate ben 324.189 stelle osservabili fino alla declinazione sud accessibile dall’osservatorio di Bonn da dove l’astronomo osservava,
http://www.atlascoelestis.com/18.htm
I planisferi del 1837 e del 1886
Le tavole hanno un formato di cm 54 per 50 e ci presentano i due planisferi celesti in proiezione polare equatoriale stereografica, la visione è concava. L’unica differenza presente nelle due diverse edizioni consta nel numero di stelle riportate: fino alla settima magnitudine per i planisferi del 1837, fino alla sesta per quelli del 1886. Osservando la posizione di η Virginis e la sua A. R., appena superiore a 12 ore e 10', possiamo determinare che per la precessione degli equinozi la stella della Vergine occupava quella posizione intorno al 1795-1805: è pertanto per questo intervallo di tempo che l'autore ha ideato la tavola originale posizionandovi le stelle. Vedi l'articolo: La precessione degli equinozi: http://www.atlascoelestis.com/introd.precessione.htm in Breve storia della cartografia celeste occidentale: http://www.atlascoelestis.com/introduzione2.htm .
η Virginis
Le carte hanno per centro la proiezione del polo equatoriale e per circonferenza la proiezione dell’equatore terrestre sul quale sono tracciate tre diverse scale: la più interna riporta graduata in gradi l’Ascensione retta delle stelle, leggibile al passo di mezzo grado, la seconda è ancora dedicata all’Ascensione retta leggibile però in ore ed al passo di 2’, la terza e più esterna è dedicata all’anno solare, mese per mese e giorno per giorno. La declinazione stellare è leggibile sull’asse dei coluri equinoziali attraverso una scala graduata al passo di un grado di declinazione.
Il reticolo polare equatoriale è quindi completato da cerchi di declinazione tracciati ogni 10°, da raggi di A. R. ogni 10°, dai coluri, dalla proiezione dei poli, dei circoli polari e dai cerchi dei due tropici.
Proiezione dei poli Nord e del relativo circolo polare
Proiezione dei poli Sud e del relativo circolo polare
Le due Nubi di Magellano
Anche il reticolo polare eclittico, pur non proponendo scale graduate, è molto ricco: Proiezione dei poli eclittici e dell’eclittica, cerchi di latitudine ogni 10° e raggi di longitudine ogni 30°.
Le stelle sono denominate secondo il metodo alfabetico del Bayer e per molte di esse troviamo anche il nome proprio. Le costellazioni, prive del disegno del personaggio mitologico ma delimitate da un confine tratteggiato all’interno del quale le stelle principali sono unite a due a due da segmenti, sono numerosissime rappresentando, oltre a quelle tolemaiche, tutte quelle ideate fino all’epoca dell’Uranografia di Bode del 1801, comprese quelle attualmente desuete. Tutte le indicazioni sono in lingua tedesca.
Orsa Maggiore
Der Gestirnte Himmel
Nordliche Halbkugel 1837
Sudliche Halbkugel 1837
Sempre l'emisfero sud del 1837 in una bella tavola successivamente colorata per cortesia di
Nordliche Halbkugel 1886
Sudliche Halbkugel 1886
La tavola dedicata al Sistema Solare
in
Carl Ferdinand Weiland, 1835
di FELICE STOPPA
APRILE 2018
aggiornato
NOVEMBRE 2018