Ethelbert William Bullinger

 

The Witness of the Stars, London 1893

 

 

 

 

Ethelbert William Bullinger

The Witness of the Stars, London 1893

 

https://ia800901.us.archive.org/15/items/witnessofthestar00bulluoft/witnessofthestar00bulluoft.pdf

https://onlinebooks.library.upenn.edu/webbin/book/lookupid?key=olbp13080

https://archive.org/details/witnessofthestar00bulluoft/page/n11/mode/thumb

edizione del 1921: https://archive.org/details/witnessofstars00bull/page/n263/mode/thumb

 

 

 

 

Ethelbert William Bullinger, teologo, sacerdote anglicano, scrive The Witness of the Stars nel 1893 dopo aver lasciato il sacerdozio.

Questo testo ci descrive le costellazioni  e la loro origine secondo i principi della corrente teologica anglosassone del dispensazionalismo che Bullinger interpreta in modo estremo:

 (https://it.wikipedia.org/wiki/Dispensazionalismo, https://www.theopedia.com/e-w-bullinger ).

 

La descrizione delle costellazioni, che fa comunque riferimento anche alle loro origini babilonesi e greche,  è pertanto fortemente impostata sui testi sacri dell’Antico e del Nuovo Testamento nei quali le rappresentazioni celesti, secondo l’autore e le sue amplissime citazioni contenute nell'introduzione,  sono tutte anticipate.

Dall'Introduzione: Interpretazione dei segni zodiacali

 

 

Preface

 

Il volume è composto di tre libri che comprendono dodici sezioni, tante quante le costellazioni zodiacali, ad ognuna delle quali viene  associato e descritto un sottogruppo di costellazioni. I loro nomi sono quelli di origine greca accompagnati da aggettivi e specificazioni che servono all’autore per confermare la sua visione biblica del cielo stellato.

 

Table of Contents

 

 

 

 

 

Il primo capitolo del libro I

https://archive.org/details/witnessofthestar00bulluoft/page/n41/mode/2up

 

 

 

 

 In totale le costellazioni presentate sono 48 ma non coincidono con quelle tolemaiche essendoci presenti alcune, come Crux e Coma, non descritte nei testi tolemaici. Inoltre, nel terzo capitolo del libro secondo viene descritta The Band, la fascia che collega i due pesci, come costellazione autonoma. Argo viene presentata ancora come costellazione autonoma, mentre mancano Corona Australis, Equuleus e Triangulum.

 

 

Crux e Coma

 

Pisces and The Band

 

Argo

 

I capitoli sono illustrati da 41 tavole l’ultima delle quali rappresenta il planisfero boreale allargato a tutte le costellazioni meridionali visibili dall’Europa.

 

Nel primo gruppo che ha per riferimento Virgo, The Virgin viene descritta la costellazione di Coma, The Desired che nelle tavole non viene rappresentata come la classica Chioma di Berenice ma come una donna seduta che tiene nelle braccia un bambino. Nella relativa descrizione Bullinger afferma di essersi attenuto a come viene rappresentata nello Zodiaco di Dendera dove in effetti troviamo tale rappresentazione, posta però in una posizione che non può corrispondere  a quella che Coma occupa nel cielo reale.

 

 

Particolari dello Zodiaco di Dendera con la costellazione che Bullinger interpreta come Coma

 

Le costellazioni sono illustrate con l’apporto di Mis Amy Manson che l'autore cita nella prefazione ricordando anche  gli atlanti ed i testi ai quali  sono ispirati i contenuti delle sue tavole:

Jamieson, Celestial Atlas, 1820, http://www.atlascoelestis.com/ja%20mieson%20pagina%20base.htm

Flammarion, Les Etoiles

John W Lubbock, Stars in Six Maps, 1883, http://www.atlascoelestis.com/SDUK%201844%20e%201865base.htm 

Edward J. Cooper, Egyptian Scenary, 1820

 

Il planisfero celeste è firmato  J. Marks. Engraver

 

 

 

 

Plate e Engravings  

 

 

Plate

 

 

 

 

 

 

Engravings

 

 

 

 

www.atlascoelestis.com

di  FELICE STOPPA

APRILE 2022