Giovanni Maria Cassini |
Planisfero Celeste Settentrionale, e Meridionale, Roma, 1790 |
Giovanni
Maria Cassini
Giovanni
Maria Cassini (1745-1824), Chierico Regolare Somasco, discepolo di Giovanni
Battista Piranesi, fu
geografo, cartografo e incisore operante a Roma nei decenni a cavallo tra il
diciottesimo e il diciannovesimo secolo. A lui si deve l'invenzione di un nuovo
metodo di proiezione, detto appunto di Cassini, utilizzato anche per la
realizzazione dell’atlante geografico del regno di Napoli in 32 fogli firmato
da Giovanni Antonio Rizzi Zannoni.
Tra
le sue opere maggiori, oltre ad una
carta generale dell'Italia in 15 fogli pubblicata nel 1793, troviamo il Nuovo
Atlante Geografico Universale in tre volumi edito a Roma dal 1792 al
1801 le cui tavole del primo volume sono precedute da un breve saggio
introduttivo sullo studio della geografia e che si propone inoltre lo scopo di delineare
il metodo seguito per la realizzazione dell'atlante stesso. L' opera venne
commissionata dalla Calcografia Camerale di Roma
al fine di sostituire l'ormai superato Mercurio Geografico in uso
nei decenni precedenti. Il Cassini firma tutte le carte come incisore.
Le
tavole introduttive del primo volume trattano argomenti di geografia generale e
astronomica, tra queste si evidenziano per la loro bellezza i
due planisferi celesti editi già nel 1790.
Sono
invece del 1792 le cinque tavole (43,7 x
Planisfero
Celeste Settentrionale, calcolato per il corrente anno MDCCXC, Roma, presso la
Calcografia Camerale, 1790
Il
Planisfero Celeste Settentrionale è una tavola di 33 x
Il reticolo di riferimento, incentrato sul polo nord celeste, comprende cerchi di declinazione disegnati ogni 10 gradi, tra questi sono evidenziati il circolo polare artico ed il tropico del Cancro, le linee di ascensione retta partenti dal polo nord intersecano la circonferenza dell’ equatore ogni 10 gradi e sono numerate progressivamente, l’equatore è distinto in tacche di un grado di A. R. di ampiezza. Anche la parte di eclittica visibile è suddivisa in tacche di un grado di longitudine; la numerazione che va di dieci in dieci ricomincia da capo ogni 30 gradi onde identificare con precisione la zona di appartenenza delle diverse costellazioni zodiacali identificate anche dal loro simbolo grafico.
Nella tavola vengono disegnate numerose costellazioni non tolemaiche, Antinoo, la Chioma di Berenice, la Giraffa, il Liocorno, La Mosca, il Cuor di Carlo II, il Monte Menalo, la Renna, il Cerbero, l’Oca, la Volpe, i Levrieri, la Lince, il Leone minore, il Triangolo minore, la Lucerta.
Anche
alcune stelle vengono segnalate con il loro nome proprio: Arturo nel Boote, la
Lucida (Altair) nell’Aquila, La Polare, La Capra nel Cocchiere, Regolo nel
Leone, Aldebaran, le Pleiadi e le Iadi nel Toro, Markab, Scheat, Algenib in
Pegaso, le stelle più luminose sono invece identificate da lettere greche
secondo il metodo di Bayer. La Via Lattea è nominata e disegnata con precisione
All’esterno del planisfero, agli angoli della carta, probabilmente su ispirazione delle tavole incise poco più di un ventennio prima da G. Zuliani a Venezia per conto di Antonio Zatta, sono disegnate le facciate degli edifici di quattro dei maggiori osservatori italiani: la Specola del Collegio Romano, la Specola di Bologna, la Specola di Milano e la Specola di Padova. Oltre alla scala delle grandezze delle stelle Cassini predispone infine due barre che hanno la funzione di essere colorate con gli stessi colori che il pittore utilizzerà per distinguere le costellazioni antiche da quelle recenti, le carte infatti erano stampate in bianco e nero e soltanto successivamente venivano colorate a mano, generalmente con acquerelli.
Planisfero
Celeste Meridionale, calcolato per il corrente anno MDCCXC, Aggiuntevi le 14
nuove Costellazioni osservate dal Sig.r de la Caille al Capo di Buona Speranza. Roma,
presso la Calcografia Camerale, 1790
Il
Planisfero Celeste Meridionale è una tavola di 33 x
Nella
tavola vengono disegnate numerose costellazioni non tolemaiche, Antinoo, la
Colomba, la Croce, con il termine la Nuvola le due nubi di Magellano, il
Liocorno, il Sestante, lo Scudo di Sobieski, le dodici costellazioni di
Bayer-Keyser-Houtman, le quattordici (quindici se gli si accredita la Musca) di
Lacaille e il Solitarius di Le Monnier denominato in italiano il Passero. Anche
alcune stelle vengono segnalate con il loro nome proprio: Antares nello
Scorpione, Spica nella Vergine, Phomalaut nel Pesce Australe, Achernar nel
Rodano (con questo nome l’autore dà una sua interpretazione dell’Eridanus),
Canopo nella Nave, Rigel in Orione e Sirio nel Cane Maggiore. Differentemente da
quanto avviene per il Planisfero Settentrionale sono numerose le nebulose
segnalate, come quelle in Scorpione, Indiano, Toucan, Centauro, Nave, Altare. Le
stelle più luminose sono identificate da lettere greche secondo il metodo di
Bayer. La Via Lattea è nominata e disegnata con precisione.
All’esterno
del planisfero, agli angoli della carta, probabilmente su ispirazione delle
tavole incise poco più di un ventennio prima da G. Zuliani a Venezia per conto
di Antonio Zatta, sono disegnate le facciate degli edifici di quattro dei
maggiori osservatori europei: la Specola di Parigi, la Specola di Cassel, la
Specola di Greenwich e la Specola di Coppenaghen. Oltre alla scala delle
grandezze delle stelle Cassini predispone infine tre barre che hanno la funzione
di essere colorate con gli stessi colori che il pittore
utilizzerà per distinguere
le costellazioni antiche da quelle recenti e da quelle di La Caille, le carte
infatti erano stampate in bianco e nero e soltanto successivamente venivano
colorate a mano, generalmente con acquerelli.
ALTRE OPERE
Nuovo Atlante Geografico Universale, Roma 1792-1801
Alcune tavole per cortesia di Massimo De Martini
GLOBO CELESTE
Calcolato per il corrente anno sulle Osservazioni de’ Sigg. Flamsteed, e de la Caille. ROMA presso la Calc.a Cam.le 1792, inciso dal P. Gio. M.a Cassini C.R.S
Vai alla pagina dedicata al Globo Celeste
La tavola con il cartiglio
GLOBO TERRESTRE Roma 1792
Una delle tavole
Costruisci i
Globi di
Giovanni Maria Cassini
Cassini Globes (Christmas Balls).pdf
per cortesia di
Giuseppe (Pino) Civitarese
di
FELICE STOPPA