Cassini, Maraldi, Gouye, de Fontenay |
Comete qui parut au mois de Fevrier de l'année 1699, Paris 1704 |
Cassini, Maraldi, Gouye, de Fontenay
Comete qui parut au mois de Fevrier de l'année 1699, Paris 1704
La
veloce cometa che tra il 19 febbraio e il 9 marzo del 1699 attraversò per 80°
i cieli parigini fu visibile a occhio nudo, come una leggera nebulosità senza
coda, fino al 2 di marzo e seguita successivamente al telescopio fin che non lo
rese più possibile sia il cattivo tempo che la luce abbagliante della Luna.
A Pechino la scoperta fu anticipata al giorno 17 per merito di P. de
Fontenay de
La tavola che accompagna la relazione, incisa da Simonneau le fils, descrive la traiettoria della cometa a partire dall’osservazione del 19 febbraio, quando si trovava a nord di Auriga, fino al 6 marzo quando aveva raggiunto la spalla di Orione.
La carta non riporta griglie di riferimento, soltanto l’eclittica è parzialmente descritta e suddivisa in tacche di un grado la cui numerazione è progressiva a partire dalla costellazione dei Gemelli.
La
cometa attraversa l’eclittica con un angolo di incidenza pari a 73° e
Le
stelle che appaiono nella carta e che sono servite da riferimento per tracciare
la traiettoria della cometa, non sono denominate, manca anche una scala delle
magnitudini, sebbene quelle più luminose vengano marcate con simboli più grandi.
Questa situazione fotografa esattamente lo stato di precarietà nel quale
lavoravano gli astronomi di quel periodo che non possedevano aggiornati e
precisi cataloghi stellari o atlanti di riferimento. Nella sua nota Cassini
testimonia questa difficoltà citando come le quattro stelline di riferimento
utilizzate nella carta per posizionare la cometa il giorno 19 febbraio vengano
descritte e addirittura considerate in costellazioni diverse da osservatori
quali Tycho Brahe, Bayer,
Riccioli, Royer e Coronelli.
Ogni nuova ricerca e osservazione comportava pertanto una attenta misurazione della posizione e della luminosità delle stelle di riferimento e nonostante questo, molto spesso, per l’inesistenza di carte stellari precise, univoche, i singoli lavori di diversi astronomi rimanevano tra loro non confrontabili. La comunità astronomica inglese del periodo, conscia di questo problema, aveva nel frattempo commissionato a Flamsteed la realizzazione di un aggiornato e grande catalogo stellare. L’astronomo londinese nel 1699 vi stava già lavorando ma , nonostante le continue pressioni di Newton e Halley, la sua opera non vide la pubblicazione che nel 1729.
Le Memoires
Su Cassini esamina
L'astronome du roi et le satellite
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Le
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