Antoine-Remy Frémin |
Globe Céleste par A. R. Fremin, Paris 1837 |
Antoine-Remy Frémin
Globe Céleste par A. R. Fremin, Paris 1837
Le
due tavole proposte in questa pagina sono di
proprietà della Bibliothèque Nationale de France, dèpartement Cartes et Plans, GE D-12632 (1-2) :
http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb406738733
Le
due calotte polari ed i dodici fusi che vi sono riportati riproducono complessivamente
tutta la volta celeste.
I
fusi, suddivisi su due fogli in gruppi di sei, sono tangenti tra loro lungo il
cerchio dell’ eclittica, sono ampi ognuno 30° in longitudine e sviluppano una
circonferenza di 54 centimetri , pertanto potrebbero essere
utilizzati, insieme alle due calotte polari, per creare un piccolo globo celeste
di circa 17,5 centimetri di diametro.
L’autore del testo della mappa, Antoine-Remy Frémin, disegnatore e cartografo francese, fu dessinateur principal de premiere classe à la direction du dépôt de la guerre, come ci informa il Bulletin des lois del 2 dicembre 1854 che contiene un decreto imperiale con il quale si concede al nostro autore una liquidation de Pension civile per la sua carriera lavorativa durata 33 anni, 6 mesi e 15 giorni.
Vasta fu la sua produzione cartografica come si può
rilevare nella seguente scheda
biografica redatta dalla BNF:
http://data.bnf.fr/15321678/antoine-remy_fremin/.
Nella
prima delle due tavole trovano posto due cartigli informativi: il primo, nella
costellazione de la Baleine, riporta
la classificazione delle magnitudini, Grandeur
des Etoiles, suddivise in sei classi, ognuna con il suo simbolo. Il secondo,
posto sotto la costellazione de La grande
Ourse, è destinato al titolo della mappa, al suo autore, al luogo di
produzione e all’anno di realizzazione, il 1837.
Cartiglio del titolo
Le
stelle sono disposte sui fusi utilizzando
una proiezione polare eclittica in visione convessa.
Il
reticolo di riferimento principale è quello eclittico composto
dall’eclittica, sulla quale è posta una scala graduata al passo di un grado di
longitudine e numerata di 10° in 10° progressivamente da 0° a 30°
ricominciando da ogni fuso, dai due poli eclittici e da archi di cerchio di
longitudine che delimitano i singoli fusi.
Il
reticolo equatoriale comprende l’equatore, provvisto di una scala graduata al
passo di un grado di ascensione retta e numerata progressivamente
ogni 10 da 0° a 360° partendo dal punto gamma, luogo di incontro con
l’eclittica al momento dell’equinozio autunnale, e proseguendo in
direzione del solstizio invernale.
Ritroviamo
inoltre i due cerchi dei tropici, il Colure
des Solstices e il Colure des
Equinoxes, i due poli equatoriali ed i due circoli polari, artico ed
antartico.
Le
costellazioni considerate sono quelle tolemaiche con l’aggiunta di quasi tutte
quelle ideate fino ai primi decenni dell’ottocento, molte delle quali sono ora
cadute in disuso. Tutte sono denominate in lingua francese. Mancano i disegni
dei personaggi mitologici che l’autore ha sostituito raccogliendo le stelle di
pertinenza delle singole costellazioni entro i confini di una linea continua.
Confine che curiosamente contorna anche Le
Petit Nuage e Le Gd Nuage.
Le Petit Nuage e Le Gd Nuage
Le
stelle non sono denominate ne da numeri di catalogo ne da lettere
dell’alfabeto. Sono invece numerosissime quelle affiancate dal nome proprio.
Caso quasi unico per una mappa ottocentesca trovare invece definite con il
termine Macula Magellanica i vuoti di stelle all’interno della Via Lattea
che si possono riscontrare nell’emisfero antartico presso La Croix e La Chêne de
Charles II.
Macula Magellanica
Il percorso della Via Lattea è ben confinato entro linee tratteggiate.
PRIMA TAVOLA
SECONDA TAVOLA
GLOBO CELESTE DI FREMIN
Stelle posizionate per il 1830
diametro 27 cm
di FELICE STOPPA
OTTOBRE 2016