M. Pierre Lapie

 

Planisphères Célestes in Atlas universel de geographie ancienne et moderne, précédé d'un abrégé de géographie physique et historique, Paris 1829 

 

 

 

 

 

M. Pierre Lapie

 

 

Planisphères Célestes 

in 

Atlas universel de geographie ancienne et moderne, précédé d'un abrégé de géographie physique et historique, Paris 1829 

 

 

 

Pierre Lapie , cartographe, né à Mézières en 1779, m . en 1850, fut admis dès 1794 dans le corps des ingénieurs géographes, fit en cette qualité plusieurs campagnes, s'éleva jusqu'au grade de colonel d'état-major, devint en 1814 directeur du cabinet topographique du roi, fut, dès 1818 chargé de la direction topographique de la nouvelle Carte de France, et eut la plus grande part à l'exécution de ce magnifique monument. Il a publié un Atlas classique (1812), qui s'améliora dans plusieurs éditions successives, et un Atlas universel de Géographie ancienne et moderne (1829), l'un des meilleurs de son époque.

 

Il fortunato atlante di M. Pierre Lapie venne riedito più volte anche in formati diversi e diversi furono gli incisori che si occuparono delle singole tavole: la tavola dei planisferi celesti, la numero due dell’atlante, sempre identica nei contenuti scientifici, nella prima edizione del 1829, cm 57,15 per 39,37 con le stelle datate per il 1828, fu curata da Armand Joseph Lallemond,  quella datata 1842, cm 50 per 36, stampata a cura di Kaeppelin fu incisa da Pierre Tardieu. 

 

 

 

I due planisferi celesti sono costruiti in proiezione polare equatoriale ed in visione concava.

Il reticolo equatoriale comprende la proiezione dei poli, dei tropici, dei circoli polari e dei cerchi di declinazione disegnati ogni 15°. La proiezione dell’equatore fa da  circonferenza perimetrale dei planisferi e su di essa è posta una scala graduata che misura l’ascensione retta al passo di un grado. Il reticolo è completato da raggi di A. R. disegnati ogni 15°, uno per ogni ora.

Il reticolo eclittico è rappresentato dalle sole porzioni di pertinenza dell’Eclittica sulla quale è posta una scala graduata che misura la longitudine al passo di 5°.

Mancano le figure mitologiche delle costellazioni che sono identificate dal nome in lingua francese e da linee tratteggiate che collegano le loro stelle più luminose. Queste sono riportate e distinte, come segnalato dalla tabella della Grandeur des Etoiles, fino alla sesta magnitudine. Ricco è l’uso del nome proprio dei singoli astri che sono comunque identificati, secondo il metodo di Bayer, da lettere dell’alfabeto greco. 

 

 

La prima delle tavole dell’atlante, anche questa pertinente l’astronomia, è dedicata a rappresentare i diversi sistemi cosmogonici, gli schemi delle fasi lunari e delle eclissi, comprende infine due belle incisioni della Sphère Armillaire Oblique e della Rose des Vents.

 

L’atlante può essere consultato alla seguente pagina curata da: 

David Rumsey Map Collection

http://www.davidrumsey.com/luna/servlet/view/search?q=Lapie%2C+M.+%28Pierre%29%2C+1779-1850&sort=pub_list_no_initialsort%2Cpub_list_no_initialsort%2Cpub_list_no_initialsort%2Cpub_date&os=0

 

 

 

 Titolo

 

 

 

Indice

 

 

Tavola 1

Systèmes planétaires

 

 

 

Tavola 2, 1828

Planisphères cèlestes

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tavola 2, 1842

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Carte de l'Italie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

www.atlascoelestis.com

di  FELICE STOPPA

MARZO 2017