Carlo Rossari

Planisferio Celeste secondo il Catalogo di Francesco Bayli, Milano, 1835 circa

 

 

 

Carlo Rossari

 

 

Planisferio Celeste, contenente le stelle dalla 1 alla 5 grandezza, Secondo il Catalogo compilato dal Sig. Francesco Bayli membro della Società Astronomica di Londra, Milano 1835 circa  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tavola di grande formato, 65 x 90 cm , diametro di ognuno dei due emisferi 38,8 cm, progettata e stampata in proprio da Carlo Rossari, ingegnere e divulgatore che operò a Milano nella prima parte del diciannovesimo secolo. Il disegno e l’incisione della mappa furono opera dell’artista Luigi Pedrazzi.

La proiezione stereografica è incentrata sui poli equatoriali dei due emisferi. Le costellazioni sono disegnate  di spalle e si volgono pertanto verso un ipotetico centro di un globo del quale occupano la superficie convessa. L’osservatore,  ipotizzato in posizione esterna allo stesso globo, vede pertanto le costellazioni ribaltate simmetricamente rispetto a come le vedrebbe nel  cielo reale.

 

Polo nord equatoriale e Polo nord eclittico

 

Il reticolo è incentrato sui poli equatoriali ed è formato da cerchi di ascensione retta e declinazione. La prima presenta linee ogni ora ed è misurata sulla circonferenza esterna (equatore celeste) da una scala graduata con tacche alternate di 4°. 

Scala per A. R e Declinazione

 

La declinazione, misurata sul coluro equinoziale con una scala graduata ad ogni grado, è rappresentata da cerchi disegnati ogni 10° fino all’equatore che fa da perimetro ai due emisferi. Questi sono tangenti su di un punto in comune, il punto vernale, luogo di incontro tra il cerchio dell’equatore celeste, l’eclittica e il coluro equinoziale.

Punto vernale

 

 L’eclittica è disegnata ma non è evidenziata da scale graduate. E’ invece disegnato un unico cerchio di longitudine, quello passante per i due poli eclittici e che si incontra con l’eclittica stessa sui punti equinoziali.  

  Eclittica 

 

Classi di grandezze

 

Le stelle suddivise in cinque classi di grandezze, nominate secondo i criteri di Bayer, sono posizionate per l’anno 1830 seguendo il catalogo dell’astronomo inglese Francesco Bayli, confrontato con l’Atlas Coelestis del Flamsteed. Con un cerchietto posto intorno al simbolo di otto stelle si indica che queste sono stelle doppie per le quali si conosce il periodo di rivoluzione; Rossari rileva questi dati dall’Annuaire de Paris pour le 1834

Tabella delle stelle doppie segnalate nelle mappe

 

La stella doppia Castore 

 

Nel caso della costellazione del Grande Telescopio di Herschel, che viene disegnata nell’emisfero boreale ma non indicata nelle tabelle allegate, le quattro stelle presenti vengono denominate da numeri che il Rossari non spiega. All’esterno del planisfero sono elencati in tre lingue diverse italiano, francese e tedesco  i nomi delle costellazioni presenti nella tavola.  

  Il Grande Telescopio di Herschel

 

Le tabelle delle costellazioni elencano 53 nomi per l’emisfero australe e 48 per quello boreale.  Il numero 53 del cielo australe ed il  numero 47 di quello boreale indicano la Via Lattea mentre il numero 39 dell’emisfero nord è dedicato alle  Pleiadi.  Siccome le costellazioni a cavallo dell’equatore celeste e quindi presenti parzialmente in entrambi gli emisferi sono elencate due volte abbiamo che in totale sono rappresentate 88 costellazioni:  le quarantotto tolemaiche più buona parte di quelle inserite successivamente da Bayer, Hevelius e Lacaille e da altri astronomi. Solo quattro sono le costellazioni non più attualmente utilizzate: Antinoo,  Musca, Nave Argo, Il Grande Telescopio di Herschel. Possiamo pertanto concludere che il Rossari è molto vicino alla vigente suddivisione del cielo  avendo avuto la rara sensibilità di non  lasciarsi influenzare da mode passeggere, infatti le uniche costellazioni odierne mancanti sono Mensa ( La Mountagne de la Table ideata da Lacaille) e Carina, Puppis  e Vela che insieme però corrispondono all’antica Nave Argo .

Per semplificare la consultazione delle mappe non vengono riportati negli emisferi i nomi delle costellazioni ma soltanto i numeri corrispondenti delle tabelle. Unica eccezione per Il Grande telescopio di Herschel che pur essendo disegnato non viene nominato negli elenchi.

 L'autore viene anche ricordato per altre sue pubblicazioni: Trattato di astronomia elementare, Milano 1843 presso Andrea Ubicini, Trattato di fisica elementare, Milano 1843, presso Andrea Ubicini e la più conosciuta Descrizione mitologica delle costellazioni e nozioni elementari di astronomia per servire d’illustrazione alle carte celesti, Milano 1839, presso Tipografia Pogliani, con la quale oltre alla ristampa del nostro planisfero viene presentata  una ulteriore tavola con il solo emisfero boreale ma dilatato fino ai 45 gradi di declinazione meridionale al fine di poter comprendere tutte le stelle visibili ad ogni momento dell’anno dalla città di Milano (45° circa di latitudine nord) , una mappa della Luna e una tavola relativa al Sistema Solare. Nuovo Atlante di geografia moderna, Milano 1824.

 

 

 

Le immagini presentate in questa pagina  sono tratte da una copia  del Planisferio Celeste secondo il Catalogo di Francesco Bayli  di proprietà della Biblioteca Nazionale Braidense di Milano e vengono pubblicate su concessione del Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali con l'espresso divieto di ogni ulteriore riproduzione o duplicazione con qualsiasi mezzo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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PLANISFERIO CELESTE

 

 

PARTICOLARI DELLA MAPPA

 

EMISFERO BOREALE

 

 

 

 

EMISFERO AUSTRALE

 

 

 

 

PUNTO DI TANGENZA

 

 

 

I TESTI

 

 

ALTRE OPERE

 

 

 

 

 

www.atlascoelestis.com

di Felice Stoppa