Joel Dorman Steele |
New
descriptive Astronomy, |
Joel Dorman Steele
New
descriptive Astronomy,
La
tavola celeste del planisfero boreale disegnato da Harriett N. Marschall ( cm
32,5 x 34,5) illustra il volume divulgativo di Steele edito più volte da A.
S. Barnes & Company di New York
and Chicago. La stessa tavola, stilisticamente più semplificata, sarà
contenuta anche nelle edizioni successive dello stesso volume, pubblicato senza
significativi aggiornamenti ma con il titolo di Popular
Astronomy per i tipi di American Book
Company, New York-Cincinnati-Chicago.
La tavola è in proiezione polare equidistante, visione concava, e
rappresenta il cielo boreale
dal punto della proiezione del polo equatoriale, posto al centro , fino alla
declinazione meridionale di 30°, praticamente tutto il cielo visibile in un
anno da un
luogo di latitudine terrestre non inferiore ai 60°. Il reticolo di riferimento
è quello equatoriale e presenta linee numerate di ascensione retta ogni 15° e
cerchi numerati di declinazione ogni 10°, sono denominati i due coluri e il
cerchio dell’equatore (equinoctial). Del reticolo eclittico è delineata la sola eclittica.
Nel cielo della tavola di Steele, che non ha comunque diretto riscontro con il testo contenuto nel capitolo che lo descrive, sono disegnate diverse costellazioni ora non più riconosciute: Honores Frederici, introdotta nel 1787 da Boode tra Cassiopea, Andromeda e Pegaso, lo Sceptrum Brandeburgicum che Godfried Kirch aveva posto nel 1688 tra le anse del Fiume Eridano, Caput Medusae, il Taurus Poniatowski posto nel 1777 da M. Poczobut nella zona di Ophiuchus, l’Antinous dell’imperatore romano Adriano (132 D. C. ), l’Apes o Musca Borealis che Petrus Plancius disegnò nel 1613 presso l’Ariete, e la Noctua di Jameson del 1822, variante del Turdus Solitarius di Le Monnier posto nel 1786 sopra la coda dell’Hydra. Curiosamente manca invece la costellazione tolemaica del Cavallino, Equuleus come se Steele seguisse la tradizione delle costellazioni tramandateci prima di Tolomeo da Eratostene.
Le stelle sono rappresentate con simboli che le distinguono in cinque classi di magnitudine la cui scala è posta nell’angolo in basso a sinistra della mappa. La tavola è muta, priva di nomi di stelle e di costellazioni ed è attraversata dall’arco punteggiato della Via Lattea.
Apes o Musca Borealis, Caput Medusae e Sceptrum Brandeburgicum
Honores Frederici e Noctua
Antinous e Taurus Poniatowski
TITOLI E PRIMA PAGINA DELLE DUE EDIZIONI
New descriptive Astronomy, A. S. Barnes & Company di New York and Chicago
Popular Astronomy, American Book Company, New York-Cincinnati-Chicago
LA TAVOLA
PARTICOLARI
di FELICE STOPPA
FEBBRAIO 2015