Simon Wilkin |
A catechism of the use of the globes, London 1826
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Simon Wilkin
A catechism of the use of the globes, London 1826
Ancient Constellations of Farnese Globe
Il
volume di Wilkin è un agile manuale didattico di elementi di cartografia e di
geografia generale rivolto ad un
pubblico di inesperti. In particolare, al fine della disamina di questi temi, vi
viene esemplificato l’uso di due strumenti: il Terrestrial
ed il Celestial Globe.
La
valenza didattica del manuale è già riscontrabile nella curiosa struttura dei
capitoli.
Questi
sono divisi in tre parti: la prima elenca al lettore i contenuti tematici sotto
forma di domanda alla quale viene subito proposta la risposta. La seconda parte
consiste in esercizi di verifica molto puntuali dei temi svolti nella parte
precedente per i quali l’autore propone, nella terza parte, una risposta punto
per punto.
A titolo esemplificativo riproduco di seguito il capitolo relativo al riconoscimento e identificazione delle stelle e delle costellazioni del cielo notturno.
prima parte
seconda parte
terza parte
Il volume è completato da una tabella delle costellazioni antiche dove per ognuna si ricostruisce la sua origine e l'adeguamento proposto dagli autori greci:
L’intero volume di
Wilkin può essere letto alla seguente pagina che riproduce una copia originale
messa a disposizione dalla The
Library of the University of California- Los Angeles:
https://archive.org/stream/catechismofuseof00wilkiala#page/6/mode/thumb
Due belle tavole, che descrivono gli strumenti oggetti di studio, aprono le due sezioni che costituiscono il libro:
Part
I: On the Terrestrial Globe,
divisa in tre figure
Part II: On the Celestial Globe
Questa seconda tavola è la proiezione in piano del globo celeste portato sulle spalle dal gigante rappresentato nell’Atlante Farnese, meravigliosa statua di epoca romana, probabilmente copia di un originale greco, esposta nel Museo Archelogico Nazionale di Napoli.
In effetti l’autore della nostra tavola, anonimo, si ispira e riprende
quella contenuta in Richard
Bentley, Marcus Manilius, Astronomicon ex Recensione et cum Notis Richardi
Bentleii, Londra 1739,
già esaminata nelle seguente pagina:
http://www.atlascoelestis.com/Bentley%201739%20pagina.htm
Le
due tavole, a meno dell’interpretazione stilistica delle singole
costellazioni, sono praticamente identiche al punto che l’analisi di quella
contenuta in Bentley, che di seguito trascrivo, risulta valida anche per quella
di Wilkin.
Anonimo in Richard Bentley
Marcus Manilius, Astronomicon ex Recensione et cum Notis Richardi Bentleii, Londra 1739
http://www.e-rara.ch/zut/content/titleinfo/319461?lang=it
ORBIS CAELESTIS Tabula Ex marmore antiquo in AEDIBUS FARNES: ROMAE
La tavola ( 26 x 52 cm) che rappresenta i due emisferi centrati sui punti rappresentanti l’equinozio autunnale e quello primaverile è contenuta nell’edizione dell’Astronomicon di Manilio curata da Richard Bentley e pubblicata a Londra nel 1739.
I
due emisferi si ispirano, come ricorda il cartiglio della tavola, al globo della
statua dell’Atlante Farnese del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e come in questo
le costellazioni vengono rappresentate in proiezione convessa. I due emisferi
hanno un diametro di circa
La
griglia di riferimento riporta i due poli e i relativi circoli, quello artico e quello antartico,
i quali determinavano per il luogo e l'epoca nella quale fu costruito il globo
rispettivamente le zone polari di continua visibilità ed invisibilità delle
stelle durante l'intero anno. Viene riportato il
tropico del Cancro e quello del Capricorno, i coluri, il cerchio dell’equatore
e quello dell’eclittica. Quest’ultima è inserita nella fascia dello zodiaco
ampia 16° di latitudine,
Matteo Fiorini, Sfere terrestri e celesti, pag. 14 e pag. 15
a proposito del reticolo di riferimento nell'Atlante Farnese
Vi sono rappresentate le costellazioni tolemaiche ad esclusione di quelle elencate di seguito in quanto non visibili nell’originale del globo di Napoli perché o occultate dalla mano e dalla spalla di Atlante o per danneggiamenti subiti dalla statua: Ursa Major, Ursa Minor, Canis Minor e Piscis Austrinus. Mancano anche Sagitta, Triangulum ed Equuleus non scolpite anche nell’originale.
A
nord della costellazione del Cancro, proprio ai margini della zona deteriorata,
rimangono alcuni elementi di una costruzione rettangolare che viene interpretata
come il catasterismo di Giulio
Cesare, Caesaris Thronus, proclamato da Augusto anche in seguito
all’apparizione di una grande cometa, quella del
Matteo Fiorini, Sfere terrestri e celesti, pag. 21 e pag. 22
a proposito dell'opera di Richard Bentley
Ulteriore Bibliografia:
Matteo Fiorini, Sfere terrestri e celesti, Società Geografica Italiana, Roma 1899: https://archive.org/stream/sfereterrestrie00fiorgoog#page/n11/mode/2up
Francesco Bianchini, Globus Farnesianus et in eo Rudimenta Astronomiae, Chronologiae et Historiae Aetatis Heroicae a Graecis ad nos transmissa, codice manoscritto dei primi anni del settecento, N° CCCLXXV di 58 fogli appartenente alla Biblioteca Capitolare di Verona.
Vladimiro Valerio, Historiographic and numerical notes on the Atlante Farnese and its celestial sphere, in Der Globusfreund, Journal for the study of globes and related instruments, Nr 35-37, Wien 1987 http://www.academia.edu/4681572/Historiographic_and_numerical_notes_on_the_Atlante_Farnese_and_its_celestial_sphere
Patrizio Domenicucci, Astra Caesarum, Astronomia, astrologia e catasterismo da Cesare a Domiziano, Edizioni ETS, Pisa 1996
Elly Dekker, Illustrating the Phaenomena, Celestial Cartography in Antiquity and the Middle Ages, Oxford University Press, 2013
Kristen Lippincott
ha esaminato la tavola insieme ad altre che si ispirano all'Atlante Farnese in
A chapter in the Nachleben of the Farnese Atlas: Martin Folkes's Globe
che di seguito riproduciamo in PDF
Sulla datazione dell'Atlante Farnese attraverso l'esame delle costellazioni che vi sono riportate leggi
The epoch of the constellations on the Farnese Atlas and their origin in Hipparchus's lost
di
Bradley E. Schaefer
Louisiana State University, Baton Rouge, 2005
Atlante Farnese Bradley E. Schaefer.pdf
Due delle sei riproduzioni dell'Atlante Farnese del Bianchini riprodotte a Roma dal Passeri nel 1752
in
Vladimiro Valerio, Historiographic and numerical notes on the Atlante Farnese and its celestial sphere, in Der Globusfreund, Journal for the study of globes and related instruments, Nr 35-37, Wien 1987 http://www.academia.edu/4681572/Historiographic_and_numerical_notes_on_the_Atlante_Farnese_and_its_celestial_sphere
vedi anche a pag. 11 e pag. 12 il
Matteo Fiorini, Sfere terrestri e celesti, Società Geografica Italiana, Roma 1899: https://archive.org/stream/sfereterrestrie00fiorgoog#page/n11/mode/2up
di FELICE STOPPA
APRILE 2017