Christoph Grienberger |
Catalogus veteres affixarum Longitudines, ac Latitudines..., Roma, 1612 |
Christoph Grienberger
Catalogus veteres affixarum Longitudines, ac Latitudines conferens cum novis. Imaginum Caelestium Prospectiva duplex... Romae, Apud Bartholomaeum Zanettum, MDCXII
Appartenente alla Compagnia di Gesù e professore di matematica e scienze presso il Collegio Romano diretto da Cristoforo Clavio, Christop Grienberger (1561-1636) ebbe parte attiva nella drammatica vicenda relativa a Galileo e alle sue scoperte astronomiche. Il suo Catalogus, pubblicato a Roma nel 1612 per i tipi di Bartolomeo Zanetti è diviso in tre parti ognuna delle quali raccoglie tavole e mappe delle costellazioni suddivise secondo l’emisfero e la zona di appartenenza: Emisfero boreale con 21 costellazioni numerate e con l’aggiunta di Antinous e Coma Berenices non numerate, fascia zodiacale con 12 costellazioni e emisfero australe con 15 costellazioni numerate.
Catalogi Stellarum Fixarum Pars Prima
Catalogi Stellarum Fixarum Pars Secunda
Catalogi Stellarum Fixarum Pars Tertia
Elenco delle costellazioni
Le stelle e le fonti
Scala delle magnitudini
Le stelle considerate sono 1225, divise in sei classi per magnitudine e posizionate sulle 25 mappe in proiezione gnomonica geocentrica per l’anno 1600. L’autore nella realizzazione delle tabelle delle posizioni utilizza tre distinte fonti che cita sempre: L’Astronomiae instauratae Progymnasmata di Tycho Brahe da cui rileva la posizione di 767 stelle, le osservazioni del matematico sienese Franciscus Pissero, 218 stelle, e la traduzione a cura di Cristoforo Clavio dell’opera di Sacrobosco Sphere, 240 stelle. Nelle tavole relative a Cassiopea, Cigno e Ofiuco Grienberger segnala rispettivamente le Nove del 1572, del 1600 e del 1604.
Nova del 1572
Nova del 1600
Nova del 1604
Nella mappa 36 Fluvius, Eridanus vel Nilus in corrispondenza della stella numero 34 è disegnata la figura di Fetonte, tipica della tradizione delle Aratee medievali appare raramente negli atlanti stellari.
Nella mappa 5 Bootes, sive Arctophilax, il Bifolco tiene al guinzaglio due cani. La costellazione dei Canes Venatici verrà ufficializzata soltanto nel 1690 da Hevelius nella sua Uranographia. Non è difficile però vedere la coppia di cani anticipata in rappresentazioni precedenti, vedi ad esempio il planisfero boreale di anonimo dipinto intorno al 1550 sul soffitto della Sala della Creazione di Palazzo Besta a Teglio, Sondrio.
Per ogni tavola troviamo che la griglia delle linee di riferimento è incentrata sul polo eclittico ed è costituita da linee di longitudine distanziate di 30°, tacche alternate in bianco e nero identificano il grado di longitudine che sono numerati ogni 10. Il centro di proiezione della tavola è indicato con la lettera A, BC è la linea meridiana passante per A e DE è la linea corrispondente di latitudine sempre passante per A. Un ulteriore linea HI rileva la proiezione del meridiano equatoriale passante per il centro A. I punti F e G indicano rispettivamente il Polo Eclittico e quello Equatoriale. Inoltre un segmento presente in ogni tavola e denominato Semid o ½ Semid indica la misura del raggio o del semiraggio della sfera o globo utilizzato per la proiezione.
Tavola sinottica
Nelle tavole possiamo trovare altre linee che indicano il Circolo Polare Artico e Antartico, i Tropici del Cancro e del Capricorno, l’Equatore, l’Eclittica ed i Coluri.
La prima tavola del Catalogus esemplifica il tipo di proiezione utilizzata
Il Catalogus viene dato alle stampe nove anni dopo la pubblicazione dell'Uranometria del Bayer ma da quest'ultimo atlante non coglie la significativa innovazione di nominare le stelle con lettere dell'alfabeto greco in progressione con l'aumento delle magnitudini ne di riportare le nuove costellazioni dell'emisfero australe che i recenti cataloghi stellari compilati dai naviganti di fine cinquecento avevano ispirato.
La Nova del 1572 in Bayer
Le costellazioni del circolo polare antartico in Bayer
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gri Catalogus veteres affixarum longitudines ac latitudines conferens cum nouis Imag.pdf
La The Robert Gordon Map Collection della Stanford University, California possiede una copia di un saggio di C. Clavius: Tabulae astronomicae nonnullae ad horologiorum constructionem maxime vtiles. Et Notae in novam horologiorum descriptione quae ad horologia extruenda plurimum etiam conducunt. Auctore Christophoro Clavio Bambergensi societatis Iesu. Roma 1605, nella quale è rilegata una parte del volume di C. Grienberger che esaminiamo in questa pagina. Leggi la storia di questa rarissima copia in http://www.atlascoelestis.com/clavius%201605.htm
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Tavole delle costellazioni Clicca sulle immagini per approfondire
1 Ursa Minor, sive Cynosura 3 Draco
2 Ursa Maior, quam Helicem vocant
4 Cepheus 10 Cassiopeia
5 Bootes, sive Arctophilax 6 Corona Borea
7 Engonasis, qui et Hercules
8 Lyra, seu Vultur Cadens 9 Olor, sive Cygnus
11 Perseus 12 Auriga, qui et Heniochus, seu Erichtonius
13 Ophiuchus, sive Serpentarius 14 Serpens Ophiuchi
15 Sagitta, sive Telum 16 Aquila, seu Vultur Volans - Antinous 17 Delphinus
18 Equuleus, Equisectio, sive Equiculus 19 Pegasus, seu Equus Alatus
20 Andromeda 21 Triangulus, sive Deltoton
22 Aries 23 Taurus
24 Gemini 25 Cancer 39 Procyon, seu Canis Minor
26 Leo - Coma (Crines) Berenices
27 Virgo
28 Libra 29 Scorpius
30 Sagittarius 47 Corona Austrina, quae et Rota Oxionis
31 Capricornus 32 Aquarius 48 Piscis Austrinus, sive Notius
33 Pisces
34 Cete
35 Orion 37 Lepus
36 Fluvius, Eridanus vel Nilus
38 Canis Maior 40 Argus, sive Navis
41 Hydra 42 Crater, sive Patera, vel Urna 43 Corvus
44 Centaurus 45 Bestia Centauri, sive Lupus 46 Lar, sive Thuribulum, seu Ara
di Felice Stoppa
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