Università G. d'Annunzio Chieti |
Atlas Coelestis, mostra dal 3 all' 8 Luglio 2006 |
Università G. d'Annunzio Chieti-Pescara
Mostra viaggio nella scienza e nell’arte alla ricerca delle più belle rappresentazioni del cielo realizzate da astronomi e da artisti dal sedicesimo al ventesimo secolo.
presentazione di Jean-Pierre Luminet
A
cura di
Felice Stoppa &
Associazione Culturale Agorà della Terra
Associazione 360°
Dal
3 all’ 8 Luglio 2006
c/o
Polo Didattico Bibliotecario - Geologia
Campus Madonna delle Piane
Via dei Vestini 31, Chieti Scalo
Orario di apertura
lunedi-venerdì
9-19 h
Sabato 9-13 h
info e prenotazioni: tel 08713556418-6455
fax: ATLAS COELESTIS 0871 3556454
Parte dei materiali in mostra
Parte Terza
John Flamsteed
E’ il primo atlante moderno; riporta circa 3300 stelle, il doppio di quello dell' Hevelius, e per la prima volta le stelle, suddivise per luminosità in sette magnitudini, vi vengono collocate attraverso le loro coordinate equatoriali: ascensione retta e declinazione. Questa innovazione fu possibile attraverso l'introduzione nell'osservazione dell'orologio a pendolo, che permetteva di risalire alla differenza di ascensione retta partendo dalla differenza fra i tempi del passaggio delle stelle al meridiano. La precisione delle posizioni degli astri, calcolate per il 1690 utilizzando un enorme cerchio murale, munito di cannocchiale, di due metri di raggio, i cui gradi riportavano suddivisioni di cinque minuti primi , è corretta entro il margine di 10".
Nicolas Louis de Lacaille
La
tavola è allegata al catalogo che compendia le osservazione effettuate
dall'astronomo francese al Capo di Buona Speranza tra il 6 agosto 1751 e
il 18 Luglio 1752 nel quale vengono elencate con le relative posizioni ben 9.800
stelle. Venne pubblicata a Parigi nel
Joseph Nicolas De Lisle
La mappa illustra
Charles Messier
E' la terza delle carte che corredano l'articolo che Messier scrisse a commento delle sue osservazioni sul primo ritorno della cometa di Halley, dopo che questi ne aveva predetto e calcolato il ritorno. Descrive il percorso della cometa dal 1 maggio al 15 giugno 1759 tra le costellazione dell'Idra e del Sestante. La cometa era già uscita dalla congiunzione con il Sole e si stava allontanando. L'orbita è tracciata unendo i punti di osservazione giorno per giorno e viene confrontata con i dati calcolati supponendo l'orbita della cometa di forma parabolica. La memoria Sur la comète de 1759, ou le retour de celle de 1682, par M. De l'Isle, firmata da De Lisle, presentata all'Académie nel 1760, fu stampata nel 1766.
J. E. Bode, Vorstellung der gestirne
Bode è l’autore dell’ Uranographie, il vertice più alto del periodo d’oro della cartografia celeste dove, in più di 100 costellazioni, suddivise in otto magnitudini compaiono 17.240 stelle, vengono segnalate le stelle doppie, gli ammassi stellari e circa 2000 nebulose. In 20 tavole, in proiezione concava, di grande formato, viene sintetizzato il lavoro svolto da una trentina di astronomi del periodo, tra i quali Lacaille, Lalande, Messier e in particolare William Herschel per il contributo relativo alle nebulose. Bode, prima dell’Uranographia, pubblicò il Vorstellung der gestirne, edizione tedesca dell’Atlas Celeste del Fortin, opera che vide due edizioni, quella del 1782 e quella del 1805.
J. Fortin
Il titolo completo che appare nel frontespizio dell'opera è il seguente: Atlas Céleste de Flamsteed, Publiè en 1776, par J. Fortin, Ingènieur-Mécanicien pour les Globes et Sphères. Troisième édition, Revue, corrigée et Augmentée par les Citoyens Lalande et Méchain. Paris 1795. La terza edizione del 1795 risulta essere pertanto la seconda edizione migliorata dell'atlante francese che Fortin pubblicò nel 1776. Opera che si ispirava all'Atlas coelestis dell' inglese Flamsteed e del quale Fortin si proponeva di essere il continuatore.
In occasione della mostra è stato prodotto il volume
Il primo saggio illustrato in italiano sulla storia della cartografia celeste, con in appendice la ristampa completa del più importante atlante astronomico americano del XIX secolo
Elijah
Acquistabile da
Contattando l'autore felice.stoppa@fastwebnet.it
di
FELICE STOPPA