Università G. d'Annunzio Chieti |
Atlas Coelestis, mostra dal 3 all' 8 Luglio 2006 |
Università G. d'Annunzio Chieti-Pescara
Mostra viaggio nella scienza e nell’arte alla ricerca delle più belle rappresentazioni del cielo realizzate da astronomi e da artisti dal sedicesimo al ventesimo secolo.
presentazione di Jean-Pierre Luminet
A
cura di
Felice Stoppa &
Associazione Culturale Agorà della Terra
Associazione 360°
Dal
3 all’ 8 Luglio 2006
c/o
Polo Didattico Bibliotecario - Geologia
Campus Madonna delle Piane
Via dei Vestini 31, Chieti Scalo
Orario di apertura
lunedi-venerdì
9-19 h
Sabato 9-13 h
info e prenotazioni: tel 08713556418-6455
fax: ATLAS COELESTIS 0871 3556454
Parte dei materiali in mostra
Parte Quarta
J.
E. Bode, attribuito
L’esame di questa carta, salvata recentemente dal mercato dell’antiquariato, ha permesso di attribuirla all’astronomo tedesco Bode e di collocarla nell’intervallo di tempo che va dal 1801 al 1822. Decisivo in questo esame la sua datazione tramite il fenomeno della precessione degli equinozi (1807) calcolata sulla posizione della stella Eta Virginis. La presenza nella carta di alcune costellazioni ideate soltanto nel 1801 (Officina Tipografica) e la mancanza di altre ideate nel 1822 (Norma Nilotica) confermano questo intervallo di tempo. Lo stile, la presenza di certe costellazioni, la lingua utilizzata e altri particolari conducono direttamente a Bode.
Alexander Jamieson
L’atlante
contiene 108 costellazioni e tra queste la
Norma Nilotica
, nella mano sinistra dell’Aquarius,
che, insieme alla Noctua, vengono per
la prima volta rappresentate in un atlante.
Vi compaiono tutte le stelle visibili ad occhio nudo, ritroviamo gli
ammassi, le nebulose, che l’autore distingue in Nebulae
e in Nebulous Star, le Stelle Nove
storiche e
Karl
FriedrichVollrath Hoffmann
Ventinove tavole, dedicate a ben 120
costellazioni, di formato medio grande, 410 x
J.
Aspin
Le 32 carte che compongono l’Urania’s mirror sono stampate a Londra nel 1825 dalla tipografia di Samuel Leigh. L’atlante è rivolto agli appassionati e ai curiosi, è allegato ad un trattato divulgativo di astronomia curato da Jehoshaphat Aspin, e conquista il suo pubblico attraverso l’unica efficace novità che propone: i trentadue cartoncini che rappresentano le costellazioni sono forati in corrispondenza delle stelle e i fori sono suddivisi in sei categorie di grandezze dimodochè, alzando la tavola contro una fonte luminosa, si ha l’effetto abbastanza realistico di vedere illuminate le stelle che formano la costellazione.
Friedrich Wilhelm August Argelander
L’Uranometria Nova, contiene 3256 stelle visibili ad occhio nudo suddivise in sei magnitudini e rappresentate in diciassette tavole concepite per un uso a metà strada tra quello professionale e quello amatoriale. L’interesse dell’autore è finalizzato alla correttezza del dato scientifico, posizione e luminosità delle stelle, e non rinuncia alla rappresentazione mitologica delle costellazioni che sono però disegnate soltanto con un lieve tratto color sanguigna. Argelander, astronomo all’osservatorio di Bonn, completerà nel 1863 un secondo e più importante progetto, il suo Bonner Durchmusterung, catalogo di ben 324.189 stelle in nove magnitudini, accompagnato da un atlante privo di disegni mitologici.
Eduard Heis
Heis riporta nelle dodici tavole del suo atlante tutte le stelle
visibili alle latitudini dell'Europa centrale fino alla sesta magnitudine ed un
certo numero della settima , segnala con simboli diversificati le stelle
variabili e, caso unico per un atlante celeste, disegna
C.
Dien et C. Flammarion
In 24 carte, la cui proiezione è lo
sviluppo di una sfera di
In occasione della mostra è stato prodotto il volume
Il primo saggio illustrato in italiano sulla storia della cartografia celeste, con in appendice la ristampa completa del più importante atlante astronomico americano del XIX secolo
Elijah
Acquistabile da
Contattando l'autore felice.stoppa@fastwebnet.it
di
FELICE STOPPA