Università G. d'Annunzio Chieti |
Atlas Coelestis, mostra dal 3 all' 8 Luglio 2006 |
Università G. d'Annunzio Chieti-Pescara
Mostra viaggio nella scienza e nell’arte alla ricerca delle più belle rappresentazioni del cielo realizzate da astronomi e da artisti dal sedicesimo al ventesimo secolo.
presentazione di Jean-Pierre Luminet
A
cura di
Felice Stoppa &
Associazione Culturale Agorà della Terra
Associazione 360°
Dal
3 all’ 8 Luglio 2006
c/o
Polo Didattico Bibliotecario - Geologia
Campus Madonna delle Piane
Via dei Vestini 31, Chieti Scalo
Orario di apertura
lunedi-venerdì
9-19 h
Sabato 9-13 h
info e prenotazioni: tel 08713556418-6455
fax: ATLAS COELESTIS 0871 3556454
Materiali in mostra
Parte Quinta
Karl Bruhns
L’Atlas der Astronomie è un’opera divulgativa completa e approfondita. Consta di sole 12 tavole ma è preceduta da un denso saggio introduttivo all’astronomia che restituisce un quadro preciso dello sviluppo di questa disciplina intorno alla metà dell’Ottocento. Il saggio e le tavole tematiche permettono un entusiasmante viaggio nel lavoro di un astronomo, illustrandone i luoghi di produzione, gli strumenti utilizzati, le teorie applicate, gli oggetti di studio e le scoperte realizzate. Di particolare resa estetica la tavola dedicata alla Luna e quella relativa ai Corpi del Sistema Solare.
Johann
Muller
Johann
Muller (1809-1874) insegnò fisica e tecnologia all' Università di
Friburgo. Il fortunato atlante che presentiamo, la prima edizione è del 1856,
vide continue ristampe e aggiornamenti per tutto il corso dell'Ottocento.
L'ultima è del nostro secolo, pubblicata a Koln nel
Johann Georg
Heck
Le stelle fino alla sesta magnitudine sono riportate in due emisferi, ed hanno il primario scopo di orientare il profano alla conoscenza del cielo. Curiosamente le carte, pur essendo scritte in lingua tedesca, hanno come riferimento Parigi per il cui Zenit e Nadir sono tratteggiati i circoli di passaggio delle stelle. Sempre per la stessa città è disegnato il limite di visibilità annuale delle stelle boreali. L'Osservatorio astronomico di Parigi, infatti, fino alla Conferenza dell’International Geographical Congress tenuta a Washington nel 1884 aveva svolto, per alcuni paesi, il ruolo di riferimento per il primo meridiano, preso successivamente dall'Osservatorio londinese di Greenwich.
I libri divulgativi dell’Ottocento
La
seconda metà dell’Ottocento, in concomitanza con una maggiore scolarizzazione
della popolazione, vede fortemente svilupparsi il fenomeno della
divulgazione astronomica: il nuovo fruitore è
sensibile alle suggestioni pertanto i libri, che contengono centinaia di
immagini, debbono descrivere il
cielo e le sue teorie incorniciandole in vedute spettacolari e di effetto.
Amédée Guillemin, Le ciel,
Paris1866
Edwin Dunkin, The midnight
sky,
Camille
Flammarion, Astronomie populaire, Paris 1880
Camille Flammarion, Les Etoiles et les Curiosités du ciel, Paris 1882
Elijah
Il
libro presenta una sezione dedicata alla descrizione del sistema solare che è
preceduta da una ampia disamina del cielo, mese per mese, dove ogni
costellazione, nel suo passaggio al meridiano, viene descritta elencandone con
meticolosità le stelle, nomi caratteristiche
posizioni relative, e gli oggetti celesti rilevanti. Di grande effetto l’Atlas,
designed to illustrate the Geographi of the Heavens, comprising the following
maps or plates, l’atlante di grande formato suddiviso in sette tavole che
ha sempre accompagnato le numerose edizioni
del libro.
L’atlante,
che superò nell’Ottocento le centomila copie vendute, è di grande effetto
suggestivo e viene ripubblicato in appendice al
volume guida della mostra..
In occasione della mostra è stato prodotto il volume
Il primo saggio illustrato in italiano sulla storia della cartografia celeste, con in appendice la ristampa completa del più importante atlante astronomico americano del XIX secolo
Elijah
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di
FELICE STOPPA