Charles Augustus Young |
Uranography,The
constellations visible in the United States, |
Charles Augustus Young
Uranography The
constellations visible in the United States,
Il
volumetto di quarantadue pagine che presento, dedicato alla descrizione
delle costellazioni osservabili dagli Stati Uniti d’ America, viene
pubblicato nei primi anni del novecento a Boston come supplemento
divulgativo al corposo volume Elements of astronomy di 464 pagine che Young, Professor Emeritus of Astronomy in Princeton University, dedica
all’insegnamento dell’astronomia. Dell’ampia opera editoriale dello
stesso autore fanno parte anche altri diversi volumi dedicati sia alla
divulgazione che, come ad esempio il General
Astronomy o il Manual of
Astronomy, indirizzati ai Colleges
and scientific schools. Young
diede importanti contributi alla ricerca astronomica nel campo della
spettroscopia solare, in particolare per aver delineato lo spettro
dell’astro durante le eclissi solari del 1869 e 1870. Viene ricordato
anche per la precisione con la quale determinò la misura del diametro di
Marte durante le sue osservazioni del 1879. L’Uranography
di Young descrive le 66 costellazioni visibili negli Stati Uniti in 64
brevi ma completi Article ed è
corredata da quattro mappe che le rappresentano
fino alla declinazione di - 50°. Map I, cm 16,5 di diametro; rappresenta in proiezione polare equatoriale equidistante concava il cielo boreale dal polo fino alla declinazione + 40°, i cerchi di declinazione sono delineati ogni 10°, i raggi di A. R. sono suddivisi in 24 ore ed ogni sezione oraria è ulteriormente suddivisa in tacche di un quarto d’ora. Il reticolo eclittico è rappresentato dal relativo polo sul quale è incentrato un cerchio (passante anche per il polo equatoriale) che delinea l’orbita precessionale della proiezione dell’asse terrestre. Mancano i disegni dei personaggi mitologici delle costellazioni per le quali è però tracciato il confine. Sono inoltre ulteriormente evidenziate da un tratteggio che collega gli astri principali.
Ursa Major
Precessional Orbit of the Pole
Le stelle sono disegnate con 5 diversi simboli che ne differenziano la magnitudine e sono posizionate per il 1900. Altri due simboli sono dedicati ai Cluster e alle Nebula. Le stelle principali sono indicate dal nome proprio, per le altre l’autore utilizza le lettere greche di Bayer o il numero progressivo secondo Flamsteed. In Perseus è segnalata la Nova del 1902, molti degli oggetti extrastellari vengono segnalati secondo la classificazione di Messier, vedi ad esempio M92 in Hercules, M31 in Andromeda o M39 in Cygnus.
la Nova del 1902
Gemini, M35 e M37
Map
II,
cm 17,4 x 16,1, Map III, cm 19,1
x 16,1, e Map IV, cm 17,4 x 16,1, in proiezione equatoriale cilindrica
concava, riproducono il cielo dalla declinazione +50° alla -50°
rispettivamente per le Ascensioni rette da November
a March, da March a August, da Juli
a December. Il reticolo equatoriale presenta linee ogni 10° sia in
declinazione che in A. R.. In ogni tavola vi è rappresentata con un
tratto continuo la curva di pertinenza dell’Eclittica. Le costellazioni
e le stelle vi sono rappresentate con lo stesso criterio utilizzato per Map I. Manca
pertanto, come tra l’altro previsto dalla destinazione del volumetto, la
rappresentazione del cielo australe oltre alla declinazione negativa di 50°. L’autore
considera quasi tutte le costellazioni visibili dagli Stati Uniti che
circa vent’anni dopo verranno ratificate ufficialmente da Delporte oltre
alle seguenti che invece cadranno in disuso: Anser,
Antinous,
(Pleiades), Taurus
Poniatovii, Malus,
Argo Navis per la quale segnala però i nomi delle nuove costellazioni
che la sostituiranno.
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Titolo
MAP I
MAP II MAP III MAP IV Descrizione delle costellazioni
di FELICE STOPPA FEBBRAIO 2015
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