di
Felice Stoppa
Le 88 costellazioni ufficiali ratificate da Delporte 1922-1930
Crux
la seguente tavola è tratta dall' Uranometria del Bayer
Crux , come anche Coma Berenices non sono costellazioni autonome descritte da Tolomeo ed è difficile poter identificare con precisione autori e opere dove vengano denominate scientificamente per la prima volta. Appartengono anche alla tradizione letteraria e a quella pittorica, la prima è già descritta da Dante nella sua Commedia, appare in diversi affreschi medievali e rinascimentali, molto spesso in posizioni completamente diverse da quella attuale.
In una mappa americana
settecentesca, incisa da Robert Scot, è riprodotta addirittura due volte, sia
tra le zampe del Centauro, come deve essere, con il nome di The Crosiers , che
in quelle del Sagittario con il nome di Crosern.
Coma Berenices viene rappresentata in mappe diverse sia come una chioma ma anche come un mazzo di grano; in un affresco rinascimentale di un palazzo di Teglio in Valtellina è dipinta come un pesce.
Possiamo risolvere il nodo genealogico di queste due costellazioni rimettendoci all’autorità di Lalande che nella sua monumentale opera Astronomie, Troisieme édition,1792, inserisce Crux tra le costellazioni formate “par les modernes”, dividendone la paternità tra Halley e le carti celesti pubblicate da Royer nel 1679 e allegate ad un nuovo catalogo di 1806 stelle, mentre inserisce Coma Berenices nell’elenco delle costellazioni boreali antiche, precisando che Tolomeo vi fa riferimento mentre descrive tre stelle del Leone , la più boreale delle quali si trova immersa in un insieme nebuloso chiamato chevelure, cioè Coma.
Nell’Epitome Coronelli cita una versione diversa in merito a questa costellazione dandone la paternità a Conone il matematico.
Coma Berenices
appare per la prima volta in un atlante importante soltanto nel 1603,
nell’Uranometria del Bayer dove è però disegnata, seguendo la tradizione
araba, come un mazzo di grano ( L’atlante del Bayer è stato ristampato con i
primi sette numeri della rivista "le Stelle", la tavola 7 che riporta
Sempre nell'affresco di Palazzo Besta a Teglio Crux è dipinta, con le due nubi di Magellano, in una posizione di fantasia e occupa una zona del cielo in prossimità del Polo antartico non ancora indagata
L'autore dell'affresco si è sicuramente ispirato a
Copia della "Lettera di Andrea Corsali allo illustrissimo Principe Duca Juliano de Medici, venuta Dellindia del mese di Octobre nel XDXVI"
vedi anche
Andrea Corsali e la Croce del Sud
di Pasqua Gandolfi per Giulia Grazi Bracci
e
e
La mappa di Corsali in
Fracisco Alvares, Antwerp 1558
e
Pedro De Medina
La mappa di Corsali sarebbe stata rappresentata per la prima volta in una carta dell'emisfero australe prodotta nel 1530 da Eufrosino della Volpaia ora però introvabile.
Vedi a questo proposito il capitolo ad essa dedicato da Debora J. Warner nel suo The Sky Explored, Celestial Cartography 1500-1800, Amsterdam e New York 1979, pagina 259
e la seguente pagina a cura di Astronomie in Nürnberg:
https://www.astronomie-nuernberg.de/index.php?category=duerer&page=volpaia-1530
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